L`esordio è arrivato oggi, in una giornata cruciale per il Parlamento, chiamato ad eleggere i vertici delle commissioni. Il cosentino Paolo Naccarato ha fatto il suo ingresso al Senato, prendendo posto tra gli scranni riservati ai rappresentanti della Lega Nord. Le porte di Palazzo Madama gli si sono schiuse dopo che Massimo Garavaglia, assessore della giunta regionale lombarda guidata da Roberto Maroni, ha optato per l`incarico istituzionale al Pirellone. L`annuncio è stato dato in Aula dal presidente di turno Maurizio Gasparri, che ha riferito la delibera della giunta provvisoria per le elezioni.
«All’atto della proclamazione a senatore – sono state le prime parole di Naccarato – desidero in primo ruolo rivolgere un pensiero deferente e riconoscente al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che avrei votato anche io senza indugi. Sono davvero grato al professore Giulio Tremonti per avermi scelto e proposto la mia candidatura nel quadro dell’accordo politico intervenuto alle ultime elezioni fra Lega Nord ed il Movimento politico 3L Lista Lavoro e libertà. Un vivissimo sincero ringraziamento rivolgo al presidente Roberto Maroni ed al presidente Roberto Calderoli che hanno portato a termine con successo anche questa missione con assoluta coerenza».
Naccarato ha preso posto vicino a Tremonti, che – appunto – è stato il fautore dell`operazione politica che lo ha portato a candidarsi in Lombardia nella fila del Carroccio.
Quello con la Lega Nord è solo l`ultimo dei tanti amori politici vissuti dall`avvocato nato a Cosenza ma da tempo operante a Roma. Esperto in materie di riforme istituzionali, è considerato il “padre” dello Statuto della Regione Calabria. Qualche anno prima, nel 2000, viene eletto (grazie al listino bloccato e in quota Upr) consigliere regionale nella maggioranza di centrodestra guidata Giuseppe Chiaravalloti. Poi, il cambio di rotta e l`abbraccio al centrosinistra nel 2006, quando a Palazzo Chigi arriva Romano Prodi, che lo nomina sottosegretario ai rapporti con il Parlamento. Sponsor dell`operazione è l`ex capo dello Stato Francesco Cossiga, con cui Naccarato (nel 1997 diventa il suo portavoce) collabora per diverso tempo.
Dal suo mentore politico assorbe e fa sua la passione per le vicende dell`intelligence e dei servizi segreti. Non è un caso che Naccarato figuri tra i soci della Fondazione Icsa (presieduta da Marco Minniti) che si occupa proprio di questi temi.
Nel 2001 la sconfitta più cocente: alle politiche, per pochi voti, nel collegio di Castrovillari. Cinque anni dopo la rivincita: sottosegretario. «Tutto merito di Cossiga», ripeterà senza sosta. Quell`esperienza durerà tutto sommato poco perché Prodi è vittima del “fuoco amico” dei partiti dell`Unione. Naccarato, però, non si perde d`animo e rimane nel centrosinistra. Viene ripescato dal governatore dell`epoca, Agazio Loiero, come sottosegretario alla presidenza della Regione. Il 2010, con la vittoria del centrodestra di Peppe Scopelliti, termina pure quest`altra avventura ma soprattutto Naccarato è costretto a dire addio «all`amato presidente» Cossiga.
Il resto è storia degli ultimi mesi. Naccarato tenta un abboccamento con i montezemoliani di Italia futura ma il politico nato a Fiumefreddo Bruzio non è molto convinto di alcune mosse del presidente della Ferrari e perciò decide di concentrare le sue attenzioni sul movimento politico “3L” messo in piedi da Tremonti. Il patto federativo tra quest`ultimo e Maroni, gli consente di essere candidato al dodicesimo posto della lista al Senato. Rimane fuori per pochissimo, dal momento che i leghisti conquistano undici seggi in Lombardia. Ma è solo una questione di tempo perché le dimissioni di Garavaglia gli consentono di tornare nel giro della politica che conta.
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