Il protocollo firmato con l`ospedale Bambin Gesù migliorerà la sanità calabrese. O forse no: le farà spendere dei soldi in più, perché l`accordo solleva dubbi sulla «duplicazione dei costi relativi alla Pediatria ospedaliera nella città di Catanzaro, con riferimento all`Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio». Adesso che lo dice anche il Tavolo Massicci, vediamo cosa farà la Regione. E dire che sarebbe bastato esplorare i contenuti e le conseguenze della convenzione per capire che accontenta soltanto la politica e la sua necessità di mantenere equilibri funzionali al consenso. L`immagine della sanità d`importazione “vincente” non ha ricadute positive sul territorio. Anzi, penalizza un reparto come quello di Cosenza, che ha faticosamente costruito pratiche positive e un rapporto profondo con i piccoli pazienti e le loro famiglie. È nell`ospedale bruzio che si continuano ad affrontare le emergenze. Anche quelle di alta chirurgia, che i medici del Bambin Gesù, da Catanzaro, trasferiscono nelle loro strutture romane.
La sanità ha sempre a che fare con la politica. A volte in maniera diretta. Prendete il “nuovo corso” inaugurato dal centrodestra. Scopelliti lo ha presentato come quanto di più discontinuo possibile dai vecchi metodi clientelari: è bastata una rapida ricognizione tra i nominati per scoprire vicinanze politiche e, addirittura, “odontoiatriche”. È in questo scarto – le buone pratiche accantonate a favore della sanità colonizzata e quelle clientelari sbandierate come un cambio di passo – che sta la cifra di sistema sanitario ancora troppo precario e ancorato a logiche da Prima Repubblica. Le bocciature a ripetizione che arrivano dal Tavolo Massicci sono soltanto il sigillo ufficiale sul fallimento. (0020)
(La storia di copertina, “Corsia preferenziale”, con i servizi di Pietro Bellantoni e Pablo Petrasso, è sul Corriere della Calabria numero 99, in edicola fino al 16 maggio)
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