«Pier Ferdinando Casini non ha partecipato ieri alla direzione nazionale dell`Udc e non è presente oggi a questo incontro…», dice Mario Tassone, presidente del Cdu. «Il nostro è un progetto che vuole aggregare – spiega – non vogliamo fare scissioni, ma semplicemente riportare in questa area i sogni, i bisogni e le speranze che erano alla base del Cdu nel 1995, in continuità poi con la nascita dell`Udc nel dicembre 2007. C`è stata una grande interruzione di questo progetto con il disastro delle ultime elezioni: ecco allora perché occorre riempire di nuovo questo progetto, attualizzandolo e modificandolo se ce ne sarà bisogno».
«Non abbiamo intenzione di rifondare un partito, ma di riproporre con forza una storia che, a nostro avviso, rischia di esaurirsi se non c`è un`iniziativa forte». Spiega Mario Tassone, presidente del Cdu, intervistato dalla Dire a margine del consiglio nazionale dei Cristiano democratici, in corso all`hotel Parco dei principi. «Ecco perché ho pensato, attraverso il Consiglio nazionale del Cdu – prosegue – di proporre l`attualità di alcuni valori per ricostruire una prospettiva ed un futuro. Per offrire, quindi, un`occasione di impegno sollecitando certamente le nuove generazioni a riscoprire e a recuperare il senso della politica, che in questo momento si è esaurito».
«Prima di recuperare il centro, però, e decidere se attuarlo o meno, ritengo necessario riproporre con forza l`essenza stessa della politica. C`è bisogno infatti di progettualità, partecipazione e coinvolgimento, ma soprattutto c`è bisogno di quei grandi temi che riguardano il presente e il futuro. Soltanto così – conclude Tassone – se sarà in grado di recuperare questi valori, il centro avrà un significato. Altrimenti, diventa solo una collocazione geografica». (0030)
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