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Duecento voci per cambiare la legge elettorale

LAMEZIA TERME Oltre 200 tra amministratori regionali, provinciali e comunali, rappresentanti sindacali, dirigenti politici e rappresentanti istituzionali del Pd e del centrosinistra calabrese hanno…

Pubblicato il: 14/05/2013 – 16:39
Duecento voci per cambiare la legge elettorale

LAMEZIA TERME Oltre 200 tra amministratori regionali, provinciali e comunali, rappresentanti sindacali, dirigenti politici e rappresentanti istituzionali del Pd e del centrosinistra calabrese hanno accolto l`appello del presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio e del presidente dell`Anci Calabria e sindaco di Crotone, Peppino Vallone, e si sono autoconvocati oggi pomeriggio a Lamezia di Lamezia Terme per spingere il governo e il Parlamento ad approvare, nel più breve tempo possibile, la riforma dell`attuale legge elettorale.
I 200 amministratori hanno sottoscritto un documento nel quale si evidenzia che «nel corso della recente consultazione per l`elezione del nuovo Parlamento, la mancata riforma dell`attuale legge elettorale ha impedito ai cittadini non solo di scegliere direttamente i propri rappresentanti e, quindi, di esercitare pienamente attraverso il voto, la propria sovranità popolare, ma anche di garantire la governabilità al Paese. Per questo motivo, onde evitare che quanto è accaduto possa ripetersi, è necessario che la priorità assoluta del nuovo governo e del nuovo Parlamento, parallelamente alle questioni economiche e del lavoro, sia la riforma dell`attuale legge elettorale».
«Senza una riforma – prosegue il documento – che sia capace di garantire una effettiva governabilità e di restituire al cittadino-elettore il potere di scelta diretta dei parlamentari, ogni sforzo di affermare e consolidare nel tempo qualsiasi prassi di buona politica è destinato a fallire miseramente. La crisi di credibilità che caratterizza oggi partiti ed istituzioni è anche figlia dell`attuale legge elettorale, contraria allo spirito democratico fondato sulla partecipazione e sulla responsabilità e che, per troppo tempo, ha sottratto agli elettori la possibilità concreta di scegliere, valutare, premiare e sanzionare con il proprio voto le condotte politiche. Tutto ciò, da una parte ha concentrato l`individuazione e la “nomina” dei parlamentari in pochissime mani e, dall`altra, ha sottratto questi ultimi al rapporto con i territori e al giudizio degli elettori, deresponsabilizzandoli, limitando la loro forza di rappresentanza dei bisogni reali della società, sottoponendoli ad un ossequio pedissequo alle logiche di gruppi ristretti e ai “desiderata” dei singoli e delle correnti, aumentando così l`opacità del loro mandato e delle scelte politiche e parlamentari».
«Oggi il Parlamento deve reagire tempestivamente – conclude il documento – e con determinazione, riaffidando la piena dinamica democratica in mano ai cittadini elettori e consentendo loro di scegliere direttamente i propri rappresentanti, senza riserve di caccia o tutele di liste bloccate. La legge elettorale deve essere cambiata subito, senza rinvii ed evitando il ricorso a giustificazioni e argomenti che già sono in campo, secondo cui fare prima la riforma costituzionale del Parlamento e poi procedere con quella elettorale». (0020)

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