LAMEZIA TERME I deputati del Pd Bruno Censore, come primo firmatario, Rosy Bindi, Alfredo D`Attorre, Stefania Covello, Demetrio Battaglia, Vincenza Bruno Bossio, Nico Stumpo, Ernesto Magorno e Nicodemo Oliverio hanno rivolto una interrogazione al presidente del Consiglio dei ministri ed ai ministri della Salute, dell`Interno, dell`Economia, delle Finanze e per gli Affari generali con cui si chiede la «rimozione del governatore Giuseppe Scopelliti dal suo incarico di Commissario ad acta per l`attuazione del Piano di rientro del disavanzo sanitario».
«L`articolo 2, comma 84, della legge n.191/2009 prevede – è scritto nell`interrogazione parlamentare – che qualora il presidente della Regione, nominato commissario ad acta per la redazione e l`attuazione del piano, non adempia in tutto o in parte agli obblighi, il Consiglio dei ministri adotta tutti gli atti necessari ai fini della predisposizione del piano di rientro e della sua attuazione». «La legge n.191/2009 – prosegue Censore – prevede che, nei casi di riscontrata difficoltà in sede di verifica e monitoraggio nell`attuazione del Piano, il Consiglio dei ministri, sentita la Regione interessata, nomina uno o più commissari ad acta di qualificate e comprovate professionalità ed esperienza in materia di gestione sanitaria per l`adozione e l`attuazione degli atti indicati nel piano e non realizzati».
La richiesta di Censore trae spunto dal verbale redatto l`8 aprile dal tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali e il Comitato permanente per la verifica dei Livelli essenziali di assistenza. «L`8 aprile 2013, al termine della riunione congiunta del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il Comitato permanente per la verifica dei Livelli essenziali di assistenza, è stato redatto un verbale che cozza palesemente con quanto asserito da Scopelliti, il quale ha recentemente dipinto un quadro in crescita ovunque per l`intera sanità regionale. Nella suddetta riunione dell`8 aprile scorso, è emersa la scarsa omogeneità dei livelli Lea, con una forte sperequazione dell`offerta sanitaria. Inoltre, l`8 aprile scorso il Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali e il Comitato permanente per la verifica dei Lea hanno evidenziato il gravissimo ritardo riguardo agli interventi connessi all`erogazione delle prestazioni comprese nei livelli essenziali di assistenza, invitando il commissario, al fine di evitare che si creino i presupposti di cui all`art. 2, comma 84, della legge 191/2009 e quindi la sua rimozione, ad attuare tempestivamente ogni utile azione necessaria per garantire l`erogazione dei Lea in maniera uniforme sul territorio regionale. Infine, ma non per ordine di importanza, il Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali e il Comitato permanente per la verifica dei Livelli essenziali di assistenza hanno ritenuto non risolte le criticità correlate alla necessità di un comportamento collaborativo tra struttura regionale, commissario e sub-commissari».
«Appare evidente – commenta ancora Censore – che i fallimenti del Piano di rientro gestito da Scopelliti hanno sostanzialmente messo in discussione il diritto costituzionale alla salute in Calabria, dove una visione miope e ragionieristica ha cagionato una autentica “desertificazione” sanitaria, con servizi esistenti solo sulla carta, con posti letto del tutto inesistenti, con ospedali che chiudono e non vengono sostituiti con i Centri di assistenza primaria territoriale e i pochi che restano risultano depotenziati e lasciati con gravi carenze di personale e di risorse tecniche e strumentali». (0030)
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