LAMEZIA TERME Un traghettatore che conduca il partito fino al prossimo congresso, da celebrare solo al termine di quello nazionale. È questa la richiesta avanzata dall`ala renziana del Pd, che su un punto è fermamente convinta: l`attuale commissario regionale, Alfredo D`Attorre, deve andare via. E possibilmente al più presto. «In questi ultimi giorni autorevoli esponenti del Partito democratico (il riferimento è all`area Franceschini rappresentata da Franco Laratta e Nicodemo Oliverio e quella lettiana guidata da Mario Maiolo, ndr) – si legge in una nota a firma di Ernesto Magorno, Salvatore Perugini, Demetrio Naccari Carlizzi, Alcide Lodari, Arturo Pantisano, Roberto Castagna e Roberto Rizzuto – hanno invocato il rinvio dei congressi, da celebrare in sede regionale e provinciale, a data successiva a quella di celebrazione del congresso nazionale. Riteniamo che la richiesta di rinvio non possa rappresentare un fatto meramente burocratico, ma debba al contrario, connotarsi di un preciso significato politico; deve soprattutto puntare a salvaguardare e valorizzare l`obiettivo di rilanciare a livello nazionale ed a livello territoriale l`immagine, l`identità e la credibilità del Pd». Per l`area che fa riferimento al sindaco di Firenze, «non c`è dubbio che il prossimo congresso nazionale sarà chiamato a ridefinire regole statutarie più idonee a garantire la massima partecipazione della base degli iscritti, che incidano anche sulle norme di elettorato attivo e passivo e sul regime delle incompatibilità. Detto questo diventa politicamente rilevante ed anche significativa l`ipotesi che i congressi territoriali, regionali, provinciali e comunali, si celebrino all`esito del congresso nazionale proprio perché, ferma l`autonomia dei territori disegnata nell`ottica di un Partito federale vi sia però possibilità di un confronto democratico aperto e partecipato, sulla base delle linee nazionali che solo il congresso di ottobre potrà definire».
I renziani avanzano dubbi anche sull’opportunità di celebrare assise sulla base di «tesseramenti antichi, contestati e probabilmente realizzati con metodologie non rispondenti alle concrete esigenze di vita democratica» e per questo auspicano una soluzione simile a quella trovata con Guglielmo Epifani a livello nazionale. Per ricoprire il ruolo di traghettatore fino al congresso, i candidati non mancano. Tra questi uno dei più accreditati è l`ex parlamentare Franco Laratta. Dopo essere rimasto fuori per un soffio da Montecitorio, l`esponente cosentino è pronto a rimettersi in pista. E quale migliore occasione se non puntando a ricostruire un partito che a queste latitudini non è mai realmente nato? (0030)
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