COSENZA Raccontano che mai come questa volta il governatore Peppe Scopelliti abbia usato termini così netti per invocare «un cambio di passo» nella gestione della sanità cosentina. Evidentemente il documento che gli era stato fatto recapitare nei giorni scorsi da alcuni big del Pdl bruzio come i consiglieri regionali Gianpaolo Chiappetta, Ennio Morrone e Fausto Orsomarso lo ha convinto che era arrivato il momento di rompere gli indugi.
Nel “mirino” c`è la gestione dell`Azienda sanitaria provinciale di Cosenza guidata dal manager Gianfranco Scarpelli, notoriamente vicino alle posizioni del senatore Tonino Gentile. È stato proprio a quest`ultimo che Scopelliti, giovedì sera, nella sede del Pdl cosentino, si è rivolto quando nel suo intervento ha fatto riferimento «ai ritardi cronici» con cui questa Asp risponde alle direttive impartite dalla struttura commissariale regionale.
Più che altro, quello del governatore, è stato un modo per sottolineare che se le cose «non vanno per il verso giusto», le responsabilità non possono che essere attribuite a chi (proprio Gentile) quel manager lo ha voluto e imposto sulla poltrona più importante dell`Asp bruzia. «Chiariamoci – mette in chiaro uno dei protagonisti della riunione che accetta di parlare solo dietro la garanzia che venga mantenuto l`anonimato –: qui non c`è nulla di personale contro Scarpelli. Ma sono i criteri che devono cambiare. O si accetta di fare un gioco di squadra dove non ci sono leader e primedonne oppure non vale la pena combattere una sfida di cambiamento per la quale ci battiamo da tre anni».
La storia è nota: sono anni che la politica considera la Sanità pubblica terra di conquista. È in questo comparto che girano i soldi ed è sempre qui che si raccolgono consensi e potere. L`ultimo casus belli è stato rappresentato dalla nomina dei direttori di distretto. Tutti professionisti affini, politicamente parlando, alle famiglie più influenti della provincia. A farla da padrone, ancora una volta, sono stati i fratelli Pino e Tonino Gentile. E a ruota altri importanti pezzi della maggioranza come i Trematerra, Dima e Caputo. «Perché a loro sì e a noi no?», hanno ripetuto, in diversi colloqui informali, i vari Orsomarso, Chiappetta e Morrone a Scopelliti.
È chiaro che durante la riunione si è cercato di limitare al minimo ogni riferimento ai nomi ma tutti, tra i presenti, sono pronti a giurare che l`imbarazzo era palpabile. Tanto che davanti all`evidenza di alcune circostanze, Gentile (Tonino) non abbia abbozzato la minima replica, prendendo atto della situazione venutasi a creare e facendo buon viso a cattivo gioco.
Non inganni il contenuto del comunicato ufficiale diramato dalla coordinatrice provinciale del Pdl e dal suo vice rispettivamente Simona Loizzo e Fausto Orsomarso. Nella velina prevale il politichese e non viene fatto nessun accenno alla discussione vivace che c`è stata sulla sanità.
Il resto della discussione ha toccato altri fronti caldi come quello del Comune di Cosenza e della campagna elettorale di Corigliano Calabro. Su entrambi i casi, Scopelliti avrebbe invitato i presenti a «evitare scollature» che potrebbero pregiudicare i risultati raggiunti finora. Su Palazzo dei Bruzi, tra l`altro, si gioca una partita importante perché Scopelliti sa bene che assicurare un robusto sostegno al sindaco centrista Mario Occhiuto, significa guadagnarsi il consenso di Cesa e Casini anche in vista delle prossime scadenze elettorali.
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