CATANZARO «La Calabria si è mossa con ritardo nell’affrontare il problema del trasporto pubblico locale (Tpl), ed è in ritardo in tutte le fasi della riforma comprese quelle relative alle gare che avrebbero potuto far razionalizzare i servizi in un’ottica di sistema, invece di attuare semplicemente tagli lineari per consorzio/azienda lasciando invariati sia i servizi in parallelo ed in sovrapposizione compresi quelli tra gomma e ferro». È quanto sostiene in una nota il consigliere regionale del Pd, Demetrio Naccari Carlizzi.
«Già nel 2012 – denuncia –, sono stati tagliati servizi per oltre 4 milioni e 700mila chilometri (oltre 7 milioni di euro), con grande sofferenza sia per le aziende che per gli utenti (Dgr n 147 del 30 marzo 2012)». Per l`esponente democrat, «ad oggi le risorse certe per il Tpl calabrese per il 2013 sono circa 28 milioni in meno rispetto al 2012. Essendo stati già effettuati fino ad oggi i servizi per intero la Regione sta per approvare nella seduta di giunta del 20 maggio 2013, in mancanza della copertura finanziaria dei servizi fino a dicembre, un taglio lineare a partire da luglio di oltre il 30% (si parla anche del 50%) dei servizi».
Se dovesse passare questa decisione, avverte Naccari Carlizzi, «significherebbe la chiusura di alcune aziende con un calo consistente dei livelli occupazionali con gravi conseguenze sull’economia calabrese». Ed a pagare il prezzo più alto sarebbero, per il consigliere regionale «i comuni pedemontani e montani».
Secondo l`esponente del Pd, «un ulteriore taglio rischia di isolare completamente queste comunità che hanno già peraltro, come evidenziato dall’ultimo censimento Istat, subito uno spopolamento dovuto alla mancanza di interventi sia sul sistema economico/produttivo sia sul sistema infrastrutturale». Per questo Naccari Carlizzi invoca una seduta straordinaria del consiglio regionale «per affrontare il tema dei livelli essenziali delle prestazioni nel settore del trasporto pubblico locale e delle scelte della Regione. Nel frattempo – conclude – spero che l’assessore abbia modo di bloccare un taglio che sarebbe esiziale per il trasporto pubblico e le aziende del settore». (0090)
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