Una proposta di legge per snellire l’iter burocratico riguardante le concessioni e le autorizzazioni di allocazione e permanenza anche in via continuativa per case mobili ed affini nelle strutture all’aria aperta. È stata da poco depositata presso il consiglio regionale della Calabria da Salvatore Pacenza. Si tratta di un ddl in materia di turismo su “La ricezione turistica all’aria aperta”.
In estrema sintesi, se la proposta di legge passerà il vaglio del consiglio, i gestori di campeggi e affini non avranno più la necessità di richiedere il permesso per costruire le suddette strutture leggere, né saranno obbligati a inoltrare la Segnalazione certificata di inizio attività (Scia).
Ad oggi, la Regione possiede una normativa disciplinante tale materia turistica che è ormai datata 1986. Tale limite rappresenta un vulnus legislativo per tutto ciò che attiene le autorizzazioni. Ecco perché la proposta di legge presentata dal consigliere Pacenza va ad integrare la legge regionale 28/1986.
«L’integrazione normativa – spiega Pacenza – risponde alle esigenze di tutte le strutture turistiche mobili di pernottamento, quali tende, roulotte, caravan, o case mobili. In questo modo, si vuole incidere sull’offerta turistica calabrese e porre una rinnovata attenzione verso una clientela con esigenze particolari che rappresentano una fetta importantissima di flusso turistico. Più nello specifico – aggiunge il consigliere regionale di centrodestra–, le modifiche all’articolato riguardano l’introduzione dell’art. 2 bis che prevede per i gestori la possibilità di non richiedere particolari autorizzazioni per l’installazione di strutture mobili di pernottamento purché: si conservino i meccanismi di rotazione in funzione; che esse non abbiano nessun collegamento di natura permanente al terreno; e si garantisca la rimovibilità, in ogni momento, degli allacciamenti alle reti tecnologiche, degli accessori e delle pertinenze».
L’eventuale approvazione della legge “Salvacampeggi”– conclude l`esponente del Pdl – permetterebbe alla Regione Calabria di adeguarsi ad altre regioni come Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Puglia che già da tempo hanno introdotto la suddetta normativa. Inoltre, il disegno di legge, oltre a non comportare oneri finanziari a carico della Regione Calabria, vuole rappresentare uno strumento per implementare lo sviluppo di un settore turistico in ascesa nella nostra Regione. L’auspicio è che l’iter di approvazione sia il più celere possibile al fine di applicarla già dalla imminente stagione estiva». (0070)
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