RENDE Marcello Maggiolini rompe gli indugi e ufficializza la sua candidatura per la successione di Giovanni Latorre. All`Unical è tempo di elezioni. Quelle per il rinnovo del Consiglio nazionale degli studenti universitari e dei consigli di dipartimento. E, soprattutto, quelle che vedranno i prof confrontarsi per tracciare la nuova strada dopo un`era durata 14 anni. C`è un nuovo rettore da eleggere (sulla data del voto non ci sono ancora certezze) e la bagarre è iniziata ufficialmente lunedì scorso, quando Gino Crisci (direttore del dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della terra) ha ufficializzato, in un`intervista al Quotidiano della Calabria, la sua “salita” in campo.
Adesso è il turno dell`ordinario di Patologia generale, che spiega di aver sciolto le riserve «proprio in queste ore». E motiva le ragioni del suo tentativo: «In queste settimane è maturata la convinzione di una presa di responsabilità più diretta da parte di una nuova generazione di docenti, capace di dialogare in maniera schietta con quella che ci ha preceduti e di programmare il futuro dell`ateneo, aprendo nuovi spazi ai giovani che, più di tutti, hanno patito i problemi di questi anni difficili». L`obiettivo è quello di «iniziare a programmare il prossimo decennio» dalla postazione più in vista del campus. Affrontando le sfide che si parano davanti al mondo accademico: «Innanzitutto, l`adeguamento della governance interna alla legge Gelmini, che pone seri problemi di riorganizzazione. E poi le difficoltà legate alla riduzione degli stanziamenti ministeriali, che sono pesantissime e hanno limitato lo sviluppo del pianeta universitario, bloccando quasi completamente il turn over».
I programmi prendono forma. E quello che Maggiolini proporrà all`Unical punta molto sulla «sinergia e la cooperazione tra le forze migliori dell`ateneo». È un`esperienza che il prof ha già fatto negli anni in cui è stato il presidente del Comitato di coordinamento e programmazione, un`assemblea in cui sedevano tutti e 25 i capi delle strutture dipartimentali. Un parlamentino in cui il docente ha fatto esperienze gestionali e ha lavorato fianco a fianco con alcuni dei docenti che gli hanno chiesto di farsi avanti: «Dobbiamo ripartire da quella esperienza per continuare a seguire il percorso che ci porterà a creare un`università di prestigio, con ricerca di ottimo livello e didattica di grande qualità. Il nostro scopo è quello di dare agli studenti gli strumenti per competere nel mondo del lavoro».
Cosa farà Maggiolini, si muoverà in continuità o in rottura con la gestione Latorre? «Questa semantica – risponde il docente – non dovrebbe appartenere al mondo accademico, che si confronta su altri tipi di lavoro. Posso dire che il lavoro degli ultimi 14 anni è sotto gli occhi di tutti. I docenti sono raddoppiati e l`ateneo si è sviluppato in maniera armonica. Certo, non sono mancati i problemi, ma questo è dipeso anche dalla fragilità del sistema universitario, che si trova in un guado. Credo che porre la competizione o la candidatura in termini di semplice discontinuità o continuità sia riduttivo». Una considerazione del tutto diversa rispetto a quella espressa da Crisci nell`intervista («mi sento in discontinuità con gli ultimi due anni di gestione, ma in continuità con quelli precedenti»). In questo senso, la sfida è già partita.
Con Maggiolini hanno dato la disponibilità a candidarsi per l`ambitissimo seggio di Magnifico Gino Crisci, Girolamo Giordano (direttore del dipartimento di Ambiente) e Patrizia Piro, ordinario di Costruzioni idrauliche. Ma la competizione è appena iniziata. E potrebbe arricchirsi, ovviamente, di nuovi protagonisti.
Più d`uno, infatti, ha letto il recente intervento di Domenico Cersosimo nell`assemblea convocata da Unical2020 come qualcosa in più di una semplice analisi sullo stato dell`ateneo. Il nome dell`economista ed ex assessore regionale viene sussurrato nel campus (e non è la prima volta che lo si accosta alla competizione elettorale) come possibile candidato di superamento tra Crisci e Maggiolini. Ma resta tutta da verificare l`effettiva disponibilità del prof a cimentarsi nella sfida. (0020)
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