REGGIO CALABRIA «In un momento di gravissima crisi economica e finanziaria che colpisce tutti i settori vitali della nostra regione ed in cui continua ad allargarsi a macchia d`olio la fascia di povertà e la sofferenza dei ceti meno abbienti, la Calabria non può assolutamente permettersi il lusso di non spendere o, peggio, di rimandare indietro risorse che altre regioni più virtuose della nostra sono pronte a spendere e ad utilizzare immediatamente». Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione che sulla questione del mancato utilizzo dei fondi ex Gescal destinati alla Regione ha presentato un`interrogazione al presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e all`assessore regionale ai lavori pubblici Pino Gentile. «Guccione parte dalla constatazione – prosegue la nota – di quanto emerge dai dati comunicati dalla Cassa Depositi e Prestiti alla data del 1 gennaio 2013 e, cioè, dal fatto che ammontano circa ad un miliardo di euro le risorse non ancora spese dalle Regioni degli ex fondi Gescal assegnati per l`edilizia sovvenzionata. In questo quadro di complessiva inefficienza – sostiene – ci sono regioni che hanno speso più di quello che potevano spendere in base alla giacenza di cassa e regioni che non hanno speso gran parte delle risorse loro assegnate. La Calabria, che alla data del 31 marzo 2013 sul conto corrente n. 20128 della Cassa depositi e prestiti ha una giacenza di oltre 134 milioni di euro corre, quindi, il rischio di vedersi sottratte le somme ad essa assegnate e non spese per la mancanza di una programmazione seria ed efficace finalizzata al pieno utilizzo dei fondi per l`edilizia sovvenzionata».
A Scopelliti e Gentile, Guccione chiede di sapere «quali iniziative urgenti si intendono adottare per impedire che le risorse destinate alla Calabria dei fondi ex Gescal per l`edilizia sovvenzionata possano essere revocate o utilizzate da altre regioni più virtuose e se, a tal fine, non sia necessario rilanciare un piano di edilizia sociale ristrutturando e riutilizzando il patrimonio pubblico esistente e i centri storici e prevedendo un utilizzo delle aree dismesse o degradate per interventi abitativi innovativi finalizzati all`offerta locativa a canoni accessibili per giovani coppie, famiglie disagiate e pensionati, prevedendo servizi socio-sanitari di qualità soprattutto per anziani e per il sostegno all`infanzia e all`adolescenza». (0030)
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