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Processo Fallara, Raffa non ci sta: «È facile dire non sapevo»

REGGIO CALABRIA A dare fuoco alle polveri era stato nella giornata di lunedì il governatore Peppe Scopelliti. Chiamato a deporre, in qualità di imputato, nel processo Fallara, l`ex sindaco di Reggi…

Pubblicato il: 29/05/2013 – 18:50
Processo Fallara, Raffa non ci sta: «È facile dire non sapevo»

REGGIO CALABRIA A dare fuoco alle polveri era stato nella giornata di lunedì il governatore Peppe Scopelliti. Chiamato a deporre, in qualità di imputato, nel processo Fallara, l`ex sindaco di Reggio Calabria non è andato troppo per il sottile per criticare l`operato del suo successore Peppe Raffa: «Il dirigente Nucera che sostituì la Fallara era preoccupato perché Raffa invece di occuparsi delle difficoltà finanziarie dell’ente, ogni mattina si presentava con bigliettini con i nomi di imprese da pagare. I rappresentanti della maggioranza mi hanno rappresentato la volontà di Nucera di andare via, quindi ho chiesto un incontro nella sede istituzionale, a Palazzo San Giorgio».
Dichiarazioni che Raffa, nel frattempo diventato presidente della Provincia di Reggio Calabria, non ha fatto cadere nel vuoto. E al termine del consiglio provinciale di ieri si è lasciato andare a un lungo sfogo: «Fare apparire che le segnalazioni che quotidianamente facevo vessato dalle istanze di centinaia di imprese come se fossero i pizzini di Totò Riina è antipatico e offensivo. Quei pizzini erano frutto del sacrificio di una giornata di lavoro, necessario per ricostruire l’iter della singola pratica amministrativa e dei finanziamenti vincolati, come avvenuto ad esempio per il caso dell’imprenditore Lo Cicero con il quale abbiamo rischiato di venire alle mani in una giornata particolarmente concitata». Il presidente ha poi ricordato l’inizio della sua avventura da sindaco, dopo l’elezione di Scopelliti a governatore della Calabria. «La vicenda richiamata – ha detto ancora Raffa – si inserisce in un momento critico e di conflittualità che spero non si riaccenda. Trenta consiglieri avevano firmato un documento di sfiducia nei miei confronti. Un errore grave anche dal punto di vista strategico e di cui si sono poi viste le conseguenze».
Ma il veleno è nella coda, quando Raffa spiega senza mezzi termini che i rappresentanti politici non possono sottrarsi alle proprie responsabilità: «È facile dire: non vedevo, non sapevo, non conoscevo, ma facendo così si finisce con il delegittimare la politica». (0030)

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