COSENZA Siamo allo scontro finale. Dopo due giorni di esternazioni durissime sulla stampa e – ancora prima – sui social network, è finito il rapporto politico tra il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, e il suo vice, Katya Gentile. Il primo cittadino le ha revocato tutte le deleghe, a partire da quella più pesante, per la quale sarà sostituita da Luciano Vigna, assessore al Bilancio.
È la conclusione di una convivenza difficilissima, iniziata con la storica vittoria del centrodestra nel 2011 nella città dei Bruzi e che ha mostrato i suoi limiti fin dai primi mesi della nuova gestione politica. Mario Occhiuto, poco dopo il successo elettorale, era stato chiarissimo: «Finirò il mandato e non mi candiderò più». Una frase che suonò strana, visto che mancavano ancora quattro anni alla fine del mandato. E poi le piccole battaglie quotidiane: prima tra tutte quella sulla metropolitana leggera, con le divergenze di opinione tra il sindaco e l`assessore regionale ai Lavori pubblici, Pino Gentile. Che è anche padre di Katya. Negli ultimi giorni, poi, l`escalation. Con la revoca del provvedimento che assegnava all`associazione “Guida sicura” il vecchio bocciodromo, pratica sponsorizzata dal vicensindaco e fermata da Occhiuto (perché la Ferrari, che avrebbe dovuto impiantare un museo nell`edificio in sinergia con l`associazione, disse di non saperne nulla). E gli attacchi del coordinamento cittadino del Pdl, le repliche del sindaco e la controreplica della Gentile, che ha paragonato Occhiuto al capitano Schettino. Offese e contumelie arrivate al punto di non ritorno. Fino alla scelta di oggi, che mette a rischio la tenuta della maggioranza in consiglio comunale. Ormai è crisi aperta. Vigna prenderà il posto del vicesindaco e il patto Pdl-Udc farà i conti a Palazzo dei Bruzi. Resta da vedere se Occhiuto abbia già in mente una nuova maggioranza. Altrimenti il ritorno alle urne è assai probabile.
OCCHIUTO: «IL RAPPORTO CON IL PDL CONTINUA»
Occhiuto ha ufficializzato la decisione con una nota, nella quale ha spiegato di non voler «alimentare ulteriori polemiche né tantomeno ribattere con offese e volgarità alle offese e alle volgarità ricevute». Il riferimento è alle ultime dichiarazioni dell`ex vicesindaco e dei coordinatori locali del Pdl, che lo hanno attaccato (anche) sulle consulenze. E il succo è chiaro: è venuto meno il rapporto di fiducia nella giunta comunale. «Certamente una cosa voglio rimarcarla – sottolinea Occhiuto –. Il sottoscritto non ha mai mollato e mai mollerà la nave che sta provando a condurre seguendo l’indirizzo del cambiamento, nel segno del rispetto verso tutti. Tengo a ricordare ancora una volta a chi al riguardo non fosse ben informato, che le uniche consulenze da me assegnate, oltre a quelle dei dirigenti esterni ridotti di numero e stabilite ad inizio mandato, sono consulenze a titolo gratuito, mentre le nomine a tempo determinato dei componenti dello staff del sindaco sono legislativamente previste dall’articolo 90 del Testo unico degli Enti locali. Per quanto concerne invece gli affidamenti degli incarichi professionali obbligatori per legge nell’ambito della realizzazione delle opere pubbliche, e che non gravano sul Bilancio corrente bensì sui relativi finanziamenti strutturali, questi sono sempre stati concordati e condivisi con l’assessore al ramo».
«Purtroppo – conclude il sindaco – con mio sincero dispiacere sul piano personale, dal momento che non esistono più i presupposti per un sereno rapporto di collaborazione, sono costretto a revocare il provvedimento di nomina ad assessore della giunta comunale e alla carica di vicesindaco alla signora Katya Gentile”.
La delega al Patrimonio e il ruolo di vicesindaco saranno assunti dall’assessore Luciano Vigna, anche all’insegna della prosecuzione di un rapporto con il Pdl basato su temi costruttivi.
Le altre deleghe revocate a Katya Gentile resteranno in mano al sindaco Mario Occhiuto.
VIGNA: «IL PARTITO DESIGNERÀ IL PROSSIMO VICE»
Anche il neonominato vicesindaco, Luciano Vigna, è intervenuto per ringraziare il sindaco Mario Occhiuto e sottolineare «che l’incarico di vicesindaco deve ritenersi acquisito temporaneamente per puro senso di responsabilità al fine di garantire la continuità amministrativa. Saranno poi gli organi competenti di partito, insieme al sindaco della città, a individuare i futuri percorsi di governo».
IN SETTE CHIEDONO IL RIMPASTO
È evidente, insomma, che la defenestrazione di Katya Gentile non è, nelle intenzioni del primo cittadino, un modo per chiudere i rapporti con l`area politica che la sostiene e che, da tempo, chiedeva più spazio rispetto all`Udc. Lo spazio di manovra non è esattamente ampio. Un`eventuale “rivolta” del Pdl metterebbe a serio rischio la tenuta della maggioranza. Ed è proprio per questo che i canali di dialogo con i berluscones sono apertissimi (in questo senso Occhiuto spiega che il rapporto con il Pdl va avanti) e lo strappo viene illustrato come la conseguenza di un rapporto fiduciario venuto meno. Ma le soluzioni aperte restano molte. E non è escluso il ricorso all`appoggio da parte di segmenti della minoranza, nel caso in cui lo scossone Pdl-Udc diventi un terremoto. Le premesse sono preoccupanti. Tanto per cominciare, sette consiglieri del centrodestra chiedono al sindaco un rimpasto attraverso un documento. Lo hanno firmato Francesco De Cicco, Massimo Lo Gullo, Carmine Manna, Carmelo Salerno, Francesco Spadafora, Michelangelo Spataro e Luca Morrone, presidente del consiglio comunale. Non hanno aderito tre consiglieri di maggioranza: Lino Di Nardo (Pdl) e Giovanni Quintieri (Scopelliti presidente), vicini alle posizioni del consigliere regionale Fausto Orsomarso, e Claudio Nigro (Occhiuto sindaco). (0020)
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