CATANZARO La stagione congressuale nel Pd calabrese è stata rinviata a data da destinarsi ma intanto qualcosa inizia a muoversi. A Catanzaro, per esempio, dove stamane è stata presentata una proposta di mozione congressuale “aperta”, firmata da alcune associazioni, e politicamente riconducibile al “gruppo dei 67” che firmarono la richiesta (poi accolta) di accorpamento dei congressi calabresi al congresso nazionale. La mozione sarà accompagnata da una fase di ascolto supplementare per integrare, gli “appunti organici” del documento e raccogliere, oltre agli apporti della base del partito, quelli della società e di mondi esterni al Partito democratico. A cominciare dalla rete Internet sulla quale il documento sarà presto pubblicato per raccogliere ulteriori contributi.
«L’iniziativa, – si legge in una nota – che non contrasta con le azioni di ascolto già promosse dal Pd della Calabria in tutte le province, ha voluto essere la testimonianza coerente che la proposta di rinvio dei congressi era motivata da una irrinunciabile necessità, avvertita anche dagli stessi organi provinciali, regionali e nazionali del Pd, di rovesciare l’agenda politica delle priorità partendo non dalla costruzione degli organigrammi ma da serie e sostanziali proposte politiche che siano riconducibili non solo alla ricostruzione del partito ma che sappiano incontrare anche, e soprattutto, le gravissime emergenze economiche e sociali della Calabria e della nostra provincia».
«Restituire trasparenza alla vita del partito, nel rispetto forte delle regole, aprendo alla società e favorendo, ricercandolo, un confronto interno leale, franco, inclusivo e nel rispetto della reciproca capacità di ascolto, – continua la nota – introdurre forti elementi di discontinuità e rinnovamento di metodi rispetto al passato con la costruzione di gruppi dirigenti che sappiano interpretare e rappresentare al meglio i territori ricollegandosi ai corpi sociali intermedi, alle università, ai luoghi di lavoro, ai disoccupati, alle nuove povertà sono elementi strategici di una ricostruzione politica che ha l’ambizione di partire dalla provincia di Catanzaro e che vuole riverberarsi in tutta la Calabria (ed in questo senso è stata preannunciata una proposta di mozione regionale anch’essa “aperta”) rompendo steccati correntizi ed angustie strategie autoreferenziali e conservatrici che hanno segnato negativamente la vita del partito».
Erano presenti,tra gli altri: Salvatore Passafaro, Battista Paola, Attilio Mazzei, Michela Avenoso, Vincenzo Capellupo, Giuseppe Pitaro, Italo Reale, Tonino Barberio, Fernanda Gigliotti, Pasqualino Mancuso, Salvatore Scalzo, Patrizia Ruggiero, Michele Gigliotti, Felice Caristo, Salvatore Bullotta, Arturo Bova. (0030)
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