Mandare a processo il presidente Giuseppe Scopelliti, la sua vice Antonella Stasi e l`assessore Domenico Tallini. È questa la richiesta fatta dal sostituto procuratore Domenico Guarascio al gup del tribunale di Catanzaro Giovanna Mastroianni nell`ambito dell`udienza preliminare sulla nomina di Alessandra Sarlo a dirigente regionale generale del dipartimento Controlli. Il pm in aula ha ribadito la linea già formulata nell`avviso di conclusione delle indagini. Scopelliti, «amico personale della famiglia Sarlo», la Stasi «concorrente morale» del governatore e l`assessore Tallini «attestavano apoditticamente e, dunque, falsamente che nessuno dei candidati, dirigenti interni alla Regione, possedesse una “esperienza sufficiente in proporzione alla complessità” dell`incarico». In questo modo avrebbero tratto in errore la giunta regionale che l`1 settembre del 2011 nominò la Sarlo a capo del dipartimento Controlli. La Sarlo, però, annotano i pm, avrebbe avuto un «curriculum sicuramente non superiore in riferimento alla specificità dell`incarico rispetto ai dirigenti interni alla Regione dichiarati non idonei». Proprio uno dei funzionari esclusi, Luigi Bulotta, si è costituito parte civile assistito dall`avvocato Francesco Iacopino. La Procura ha depositato una voluminosa documentazione, a firma del pm, oggi assente, Gerardo Dominijanni.
In aula hanno preso la parola anche gli avvocati Francesco Scalzi (difensore di Tallini) e Aldo Labate legale del governatore Scopelliti. Nella prossima udienza, fissata per il 21 giugno, sono previsti gli interventi degli avvocati Ioppoli e Laratta.
La nomina della Sarlo, avvenuta nell`agosto 2011, fu fatta dopo che un avviso interno non aveva portato all`individuazione di un candidato che avesse i requisiti per l`incarico nella nuova struttura controlli. Alessandra Sarlo è la moglie del giudice Vincenzo Giglio, arrestato nel novembre 2011 nell`ambito dell`inchiesta della Dda di Milano sulle attività in Lombardia della cosca Lampada della `ndrangheta e successivamente condannato a 4 anni e 7 mesi.
Nelle scorse settimane, infine, la Procura ha aperto un fascicolo, per ora a carico di ignoti, sull`accesso abusivo agli atti dell`inchiesta. (0080)
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