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Cosenza, inizia il Lungofiume boulevard. Tra le polemiche

COSENZA Lungofiume boulevard, inizio con polemica: l’edizione 2013 di quella che la giunta chiama «passeggiata» lungo il Crati inizierà venerdì 14 giugno alle 20 con l’apertura degli stand e termin…

Pubblicato il: 10/06/2013 – 20:19
Cosenza, inizia il Lungofiume boulevard. Tra le polemiche

COSENZA Lungofiume boulevard, inizio con polemica: l’edizione 2013 di quella che la giunta chiama «passeggiata» lungo il Crati inizierà venerdì 14 giugno alle 20 con l’apertura degli stand e terminerà il 27 luglio. Accanto alle postazioni dei locali più rinomati in città – ben 32 – dove fermarsi a mangiare e bere in compagnia, il Comune conferma la calendarizzazione di «tanti spettacoli ed occasioni di intrattenimento. Quattro le aree d’interesse per il pubblico: Lounge, Alternativa, Disco-pub e Gusto, vere e proprie “isole di musica, gusto, arte e spettacoli». L’apertura musicale di questa seconda edizione è riservata a Radio Deejay con Roberto Ferrari e Dj Angelo a partire dalle ore 22. Il giorno dopo, sempre alle 22, toccherà al gruppo Queen on Bulsara (tribute band campana).
Gli organizzatori di “E20&Musica” gongolano per aver «allestito un chilometro di svago e di divertimento» e spiegano che «i due dj saranno quest’anno non solo i padrini della manifestazione ma, nello stesso giorno, festeggeranno anche i loro rispettivi compleanni, benché quello di Roberto Ferrari sia il 13».  
Intanto, in un documento firmato «musicisti di Cosenza e provincia» e intitolato significativamente “Mal Comune… niente audio!”, arriva – negli stessi minuti del comunicato con cui Palazzo dei Bruzi annuncia l`evento – la protesta per il «mancato pagamento da parte dell’amministrazione comunale, dei concerti tenuti nell’ambito dell’edizione 2012 del Lungofiume Boulevard». I musicisti intendono «informare l’opinione pubblica dell’incresciosa situazione in cui riversa la nostra categoria. Come da accordi – spiegano –, alle singole band coinvolte nei concerti era stato garantito un cachet, come corrispettivo dovuto a una qualunque prestazione lavorativa. Sì, perché fare il musicista è un lavoro, che richiede un dispendio di tempo, denaro, studio ed energie, esattamente come qualsiasi altro mestiere».
I gruppi musicali di Cosenza e provincia aggiungono che «già in fase di contrattazione ci siamo scontrati con l’eterno atteggiamento di chi ci vede come semplici, per quanto appassionati, intrattenitori da falò. In altre parole, il nostro lavoro è stato come sempre sottoposto a continue negoziazioni per abbassare il prezzo o cambiare il repertorio, senza alcun rispetto per la categoria professionale, quasi a volerci mettere alla stregua di giullari di corte. E oltre al danno, anche la beffa: la “corte” di Cosenza, non ha pagato i suoi giullari, ma quelli venuti da fuori sì, e anche profumatamente. Gli unici altri fortunati ad aver ricevuto i cachet pattuiti a ogni fine concerto, sono stati i musicisti “ingaggiati” dai gestori dei singoli stand, che oltre a pagare caramente lo spazio dato in concessione dal Comune, sono stati anche in grado di pagare sera per sera tutti i musicisti che avevano scelto di far suonare. Una linea di condotta esemplare, se paragonata a quella dell’amministrazione organizzatrice dell’evento. Nel migliore dei mondi, invece, dovrebbe essere la norma».
Scelte che hanno spinto i firmatati del documento a «riunirci ed esprimere il nostro profondo dissenso, nella speranza che questo nostro rammarico arrivi in primis ai cittadini che in quella manifestazione si sono divertiti, e poi agli amministratori che se ne sono presi il merito. L’esito del nostro incontro e di questa protesta – concludono i musicisti – vuole essere un chiaro messaggio: nessun musicista sarà più disposto ad offrire il proprio lavoro, se non nel rispetto categorico delle condizioni stabilite. A tal fine stiamo valutando l’idea di unirci in un consorzio, che tuteli tutte le band che ne vogliano fare parte». (0070)

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