CATANZARO «Le ultime amministrative ci consegnano un dato: in Calabria il centrosinistra continua a perdere, come già accaduto per le politiche dello scorso febbraio, ma questa volta il “vento nazionale” non giustifica nessuno perché si perde tout court e, soprattutto, in controtendenza rispetto al dato nazionale che rileva una piena affermazione del centrosinistra, dappertutto». Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd Mario Maiolo.
«Ho sentito già altrove dichiarare – aggiunge – che noi tutti abbiamo la responsabilità di quanto accaduto e tuttavia, se così fosse, posso affermare chiaramente di non averne neanche in minima parte. Sin dal 2011, quindi fin da subito, ho detto che il commissariamento aveva imboccato la strada sbagliata nella gestione politica del rapporto con il territorio e delle vicende elettorali, trascinando definitivamente il Pd calabrese in una strada senza uscita. La misura è stata colmata con l`annullamento del congresso regionale a giugno dell`anno scorso, un atto politicamente grave che ha creato la precondizione per lo sfascio in cui oggi ci troviamo, un prezzo troppo alto da pagare per la tutela di qualche candidatura alle elezioni politiche. Queste ultime – prosegue Maiolo – poi sono state la cartina al tornasole dell`inadeguatezza e strumentalizzazione della gestione del partito: il giorno dopo la sconfitta si è addossata la responsabilità agli “stranieri” inseriti nella lista bloccata senza accorgersi delle primarie truccate, delle candidature `straniere` imposte ai territori e degli arbitri scesi in campo dopo aver espulso tutte le squadre. Bene, non è più possibile nascondere l`estremo disagio dei circoli, militanti e simpatizzanti del Pd, di chi vive nella consapevolezza di appartenere a un partito commissariato da tre anni. Questo tempo, insopportabilmente lungo, inconciliabile con la natura di partito democratico, le diverse scadenze politiche e amministrative gestite in modo inadeguato, le conseguenti inevitabili sconfitte, il mancato raccordo con il territorio dei commissari avvicendatisi hanno, di fatto, aggravato la situazione politica interna e, soprattutto, hanno determinato l`incapacità di organizzare un`adeguata azione politica a tutti i livelli».
Secondo l`esponente democrat «è necessario realizzare una discontinuità politica che conduca il Pd verso il congresso. Occorre ricreare le condizioni affinché il partito goda nuovamente della credibilità collettiva, basata sulla fiducia reciproca che alimenti a sua volta la voglia di progetti condivisi finora ostacolati da una certa politica personalistica che è persino riuscita a strumentalizzare lo stesso commissariamento. È necessario impegnarsi intensamente per organizzare la fase di preparazione ai congressi, un impegno intenso rivolto soprattutto ai mondi vitali della nostra società rimuovendo gli ostacoli imposti dalla visione burocratica e chiusa che, oggi, il commissariamento regionale incarna e implementa con una gestione del partito che va immediatamente rimossa e riorganizzata. È necessario porre fine a questo commissariamento monocratico e organizzare un coordinamento plurale in grado di garantire un`agibilità democratica oggi sostanzialmente negata. È necessario insediare commissioni di garanzia locali in linea con l`impostazione nazionale con l`obiettivo di rendere finalmente trasparente la gestione del tesseramento, delle risorse finanziarie e del percorso congressuale».
Mario Maiolo conclude che «sono quindi necessari gesti politici rilevanti che, al momento, si registrano solo dalla base: il segretario di Corigliano apre una nuova fase politica, così come Cristofaro, ad Acri, lascia il testimone alla giovane generazione che lo ha sostenuto strenuamente e che da oggi dovrà andare avanti accompagnata da chi l`ha preceduta. Questi sono esempi che altri dovrebbero seguire, assumendosi responsabilità fin troppo evidenti». (0070)
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