COSENZA Alla giunta di Mario Occhiuto adesso manca un altro tassello. Anche Marina Machì, titolare delle deleghe alla Formazione della coscienza civica, scuola, città a misura di bambino, cittadinanza attiva, non fa più parte della squadra del sindaco. Non per screzi sulla gestione amministrativa della città e neppure per il diktat del Pdl (che le aveva chiesto di uscire dall`esecutivo dopo lo strappo maturato tra il sindaco e Katya Gentile). Secondo quanto si è potuto apprendere, alla Machì è stato chiesto di abbandonare direttamente da Mario Caligiuri, assessore regionale alla Cultura e coordinatore della lista “Scopelliti presidente”, della quale l`ex assessore era espressione. Una scelta non facile, che è stata comunicata a Occhiuto ieri, privatamente. Ancora nessun atto ufficiale è arrivato in Comune. E d`altra parte si tratta, ancora una volta, di un atto “politico” e non formale, una decisione che si presenta anomala rispetto alle normali procedure: il mandato della Machì, infatti, non è stato rimesso al sindaco ma proprio a Caligiuri, come già era stato per Luciano Vigna – ex assessore al Bilancio e vicesindaco designato da Occhiuto dopo il “divorzio” dalla Gentile –, che aveva “consegnato” le sue deleghe a Giuseppe Scopelliti, nelle sue vesti di coordinatore del Pdl. A questo punto, attorno al tavolo della crisi bruzia siedono il sindaco e i responsabili di due tra i suoi principali alleati (Scopelliti e Caligiuri, appunto), chiamati a prendere una posizione e offrire soluzioni per una via di fuga dallo stallo che blocca l`azione politica a Cosenza. Occhiuto, da parte sua, fa sapere di non avere alcuna fretta: la nuova giunta (nella quale, peraltro, le riconferme di Vigna e della stessa Machì appaiono scontate) arriverà, ma – sembra di capire – le priorità sono altre. (0020)
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