LAMEZIA TERME Sulla scrivania del Cavaliere il progetto di rimodellamento del Pdl giace già da qualche settimana. E presto anche la Calabria potrebbe confrontarsi con queste nuove regole. Infatti dopo la debacle delle amministrative, Silvio Berlusconi si sarebbe deciso a tradurre in atti concreti quanto contenuto all`interno del report (scritto sulla scorta delle ultime campagne elettorali statunitensi e britanniche) messo a punto dai falchi Verdini, Santanché e Capezzone. L`ex premier lo avrebbe ribadito ieri sera nel corso di una cena a Palazzo Grazioli che inizialmente doveva essere una riunione ristretta – ma che si è poi allargata a circa 25 dirigenti del partito – per fare il punto sulle amministrative e sull`eventuale restyling del Pdl. Le novità principali riguardano l`organizzazione sul territorio: il partito tornerà ad avere una forma leggera sulla scorta dell`esperienza (felice) di Forza Italia. Nell`immediato partirà l`abolizione dei coordinatori regionali: saranno sostituiti da procacciatori di fondi. Il piano, messo a punto stavolta dal tesoriere Rocco Crimi e da Sandro Bondi, prevede la nuova figura dei coordinatori a budget, ognuno di loro sarà confermato se avrà raccolto un tot di euro. In buona sostanza, ogni coordinatore dovrebbe farsi carico del fund raising per gestire le strutture locali. I criteri stabiliti sono piuttosto rigidi e sono state addirittura previste delle tabelle con la quantificazione degli obiettivi di fondi da raccogliere per ogni regione. È chiaro che una misura di questo genere è destinata a stravolgere gli equilibri interni nel partito. Berlusconi non intende più mettere mani al portafogli. Motivo per cui anche i semplici parlamentari (soprattutto dopo il taglio dei finanziamenti ai partiti), se vorranno ottenere la ricandidatura, dovranno versare il loro contributo in termini monetari.
In parallelo resta il problema dell`organigramma del partito. Continuano, infatti, le pressioni dei cosiddetti falchi per un “riequilibrio” ai vertici del Pdl, visto che Alfano viene considerato troppo preso dal suo triplo incarico (vicepremier, ministro dell`Interno e segretario di partito). Alla questione guardano con molto interesse i notabili calabresi. Non è un mistero che Peppe Scopelliti si trovi nelle stesse condizioni del suo amico Angelino (governatore della Calabria, segretario regionale del partito e leader del movimento “Scopelliti Presidente”) e, dunque, in caso di turnazione romana, potrebbe scattare la stessa operazione (a cui stanno lavorando, in maniera autonoma e separata, Tonino Gentile, Pino Galati e Nino Foti) anche su scala regionale.
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