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Lsu/Lpu, l`Usb pronta a scendere di nuovo in piazza

Dopo le promesse, il silenzio imbarazzato. La scadenza del 15 luglio è sempre più vicina e non si intravede ancora nessuna soluzione per il futuro lavorativo dei 5200 lsu/lpu in servizio presso mol…

Pubblicato il: 13/06/2013 – 13:27
Lsu/Lpu, l`Usb pronta a scendere di nuovo in piazza

Dopo le promesse, il silenzio imbarazzato. La scadenza del 15 luglio è sempre più vicina e non si intravede ancora nessuna soluzione per il futuro lavorativo dei 5200 lsu/lpu in servizio presso moltissimi enti locali calabresi. La copertura finanziaria per il pagamento degli stipendi è stata garantita solo fino al mese prossimo e le rassicurazioni verbali arrivate dall’assessore regionale al Lavoro Nazzareno Salerno non hanno ancora trovato riscontro nella realtà. Le forti preoccupazioni dei precari calabresi sono affidate ad una nota diffusa dall`Usb: «Riteniamo grave – è la posizione del sindacato di base – il silenzio della Regione Calabria sia rispetto alle nostre richieste di incontro, che rispetto alla reperibilità dei fondi necessari per la prosecuzione dei progetti fino al 31 dicembre promessi sia dal presidente Scopelliti che dall’assessore Salerno dopo l’imponente manifestazione di giorno 8 maggio a Catanzaro». Anche dall’incontro tra Regione Calabria e governo nazionale non sembrano essere arrivate novità di rilievo poiché, da quanto si è appreso, sarebbero state affrontate in maniera generica tutte le problematiche riguardanti il lavoro in Calabria.
L`Usb si rivolge dunque alla giunta regionale per sollecitare chi di competenza ad «attivarsi immediatamente nel chiedere un incontro ad hoc per affrontare concretamente la grave situazione che vede coinvolti circa 5000 lavoratori e per costringere il governo nazionale a prendere atto della realtà del precariato calabrese e del suo ruolo essenziale e produttivo in tutti i settori degli enti locali della regione, nonché per far ristabilire la legalità contrattuale e previdenziale vergognosamente violata, da organi di Stato, in quasi due decenni di umiliante utilizzazione in nero». Per i lavoratori c`è anche da risolvere la questione normativa dopo le censure della Corte costituzionale sulla legge regionale che rinviava i termini per la stabilizzazione: «Questa organizzazione sindacale – scrive ancora l`Usb – pretende l’attuazione di un nuovo e serio provvedimento legislativo, nazionale e regionale, che ripari il pasticcio normativo, e che sulla scia delle giuste disposizioni della Corte Costituzionale, permetta di procedere alla definitiva e complessiva stabilizzazione dei soggetti attivi al 31/12/2012, al loro riconoscimento previdenziale pregresso ed inserimento contrattuale e salariale (in medesime mansioni e funzioni) nelle deficitarie piante organiche degli enti utilizzatori». Il sindacato di base invita quindi i lavoratori alla mobilitazione annunciando, nel caso non arrivino a breve risposte concrete da Regione e Governo, una nuova manifestazione di protesta.

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