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Naccari Carlizzi: «Il Pd perde quando schiera i "nominati"»

LAMEZIA TERME Demetrio Naccari Carlizzi non si dice «sorpreso per il risultato che il Pd ha ottenuto alle ultime elezioni amministrative» ma «stupito per il fatto che molti osservatori lo ascrivano…

Pubblicato il: 14/06/2013 – 11:49
Naccari Carlizzi: «Il Pd perde quando schiera i "nominati"»

LAMEZIA TERME Demetrio Naccari Carlizzi non si dice «sorpreso per il risultato che il Pd ha ottenuto alle ultime elezioni amministrative» ma «stupito per il fatto che molti osservatori lo ascrivano ad un mutamento di consenso dei cittadini elettori». Il consigliere regionale del Pd, tra i più fedeli sostenitori in Calabria di Matteo Renzi, è iperconvinto del fatto che il partito di Epifani è in grado di esprimere le migliori performance quando a scendere in campo sono i dirigenti locali, quelli che operano a stretto contatto con la base di militanti e simpatizzanti. «Alle elezioni politiche  – prosegue Naccari Carlizzi – il Pd perde molto consenso perché utilizza una nomenclatura che il suo popolo non digerisce più. Peraltro, spesso si tratta di canditati che in una competizione vera non avrebbero nemmeno il coraggio di mettere la faccia.  
Nessun dubbio può esserci a riguardo se si fa il paragone fra la vivacità della campagna elettorale del Pd per le amministrative – fatta nelle piazze e in sintonia con la propria gente da candidati altruisti e pieni d’entusiasmo – e la triste propaganda messa in campo (nemmeno molto) dai “nominati di partito”. Il Partito democratico, quindi, dispone di una potenziale rappresentanza che può essere vincente, ma se vuole governare l’Italia dovrebbe dismettere quella specie di “incubatrice di mediocri” che ancora oggi sforna la quasi totalità di dirigenti, amministratori e candidati nominati dall’alto». La lunga premessa serve per affondare il colpo nei confronti delle scelte operate dai vertici nazionali e regionali in occasione delle candidature alle ultime politiche: «Il popolo dei Partito Democratico non si riconosce nei designati ma negli eletti; il Pd vince con gli eletti e perde con i designati!   Cosa dobbiamo aspettarci dai “federali” ? Una decisione coraggiosa di riforma della partecipazione politica e del partito o la blindatura delle regole per impedire, con muri più alti e torrette di guardia, l’accesso al processo decisionale?». (0030)

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