COSENZA La via d`uscita alla crisi politica che ha investito il Comune di Cosenza ed è culminata con la defenestrazione del vicesindaco Katya Gentile ancora non si intravede e la più naturale conseguenza è che i tempi del rimpasto si allungano. Ogni giorno potrebbe essere quello decisivo per trovare la quadratura del cerchio. Al momento l`unico punto certo riguarda la mancanza di unità all`interno del Pdl. Per tutta la giornata odierna si sono susseguiti incontri più o meno informali ma non è stata trovata una posizione unitaria. Da una parte c`è l`asse Orsomarso-Morrone dall`altra quello Mancini-Gentile. I primi avrebbero voluto chiudere la partita subito, consegnando al sindaco Mario Occhiuto la lista degli assessori (Luciano Vigna e Pasquale Mayerà) da inserire in squadra. Ma dai secondi sarebbe arrivato un perentorio alt. E tuttavia se Mancini ha individuato in Carmine Manna il nome giusto da inserire nella squadra di governo, i nodi maggiori da sciogliere riguardano la personalità che dovranno indicare i fratelli Gentile. I nomi sul tappeto sono sempre quelli della coordinatrice provinciale del Pdl Simona Loizzo (che gode dei favori di Occhiuto) e del consigliere comunale Massimo Lo Gullo. Alla fine, decisivo, potrebbe rivelarsi l`intervento del governatore Peppe Scopelliti, che comunque ha chiesto e ottenuto (su preghiera di Salvatore Magarò) la riconferma di Marina Machì.
IL DOCUMENTO DEI CRITICI Intanto cinque consiglieri comunali (Lo Gullo, Spataro, Manna, Salerno e Nucci) hanno diffuso in giornata un documento con cui chiedono ai vertici di Pdl e Udc di prendere in mano la situazione per uscire dall`impasse. «Non vogliamo passare come i primi della classe – scrivono i cinque – ma ci teniamo a ribadire che non siamo interessati a scenari nuovi e non validati dal voto popolare. In questo convincimento siamo in perfetta sintonia col capogruppo dell`Udc quando afferma che Cosenza ha votato per una colazione e che questa e solo questa deve governare. Diversamente è meglio andare tutti a casa. Tuttavia, restiamo fiduciosi: le parole di Katya Gentile e di molti esponenti di maggioranza da un lato, le dimissioni degli assessori e del presidente dall’altra la dicono lunga su quale sia il canovaccio da seguire per offrire una nuova opportunità alla nostra città. Sappiamo bene che Cosenza vive tra mille difficoltà questa fase. Dalle cooperative sociali, al rifiuti. Dalle politiche sociali ai piani di sviluppo urbano. Noi ci crediamo almeno fino a quando a qualcuno non verrà in mente di ricondurre la vicenda del Comune di Cosenza a logiche anacronistiche».
GUGLIELMELLI E IL CANTIERE DEL CENTROSINISTRA In un quadro così confuso c`è spazio pure per la proposta di costruzione di un cantiere del centrosinistra lanciata dall`ex coordinatore provinciale del Pd Luigi Guglielmelli. «Il documento sottoscritto dai gruppi consiliari di centrosinistra al Comune di Cosenza con cui si è denunciata la totale deficienza amministrativa della giunta Occhiuto rispetto ai numerosi problemi sociali – spiega l`esponente democrat – ed economici che affliggono i cosentini e la disgregazione politica della relativa maggioranza consiliare è un segnale importante per tutta la città massacrata ed umiliata dalle politiche inique del governo regionale e dal dilettantismo del sindaco Occhiuto».
«In questo contesto – aggiunge – il lavoro del gruppo consiliare del Partito democratico è stato prezioso sia per la ferma e costruttiva opposizione, sia per il confronto istituzionale e politico avviato con tutte le forze progressiste e democratiche che hanno a cuore il bene di Cosenza. Adesso, insieme alla comune battaglia in consiglio comunale, occorre avviare un cantiere unitario ed inclusivo di tutte le forze politiche di centrosinistra sotto l`insegna del cambiamento e della svolta radicale in cui possano emergere gli interessi collettivi della città di Cosenza e possano trovare risposta le numerose istanze dei cittadini cosentini».
«In questo senso – conclude Guglielmelli – l`idea di lanciare un coordinamento cittadino da parte dei circoli del Pd di Cosenza che inizi una fase di ascolto nei quartieri e nelle periferie può saldarsi con l`idea di un percorso di confronto più ampio che coinvolga non solo il Pd ma tutte le realtà progressiste della città». (0030)
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