Bilancio, l`approvazione lampo che non piace ai Democratici

REGGIO CALABRIA La maggioranza ha fretta di approvare l`assestamento di bilancio. Troppa, secondo il gruppo del Pd in consiglio regionale. Tanto più se si considera che questa «velocità supersonica» è diventata «una consuetudine»: gli atti passano al vaglio della giunta regionale e poi, «in meno di una settimana, il centrodestra pretende che il provvedimento venga esaminato dalla commissione competente e vengano presentati, entro termini draconiani, gli emendamenti da discutere e da votare».
Un metodo di lavoro che, secondo il gruppo dei Democrat, «vuole impedire l’approfondimento e il confronto nel merito del provvedimento che, di fatto, diviene non emendabile per  migliorarlo». Il tutto mentre «la massima autorità, e cioè il presidente del consiglio regionale, non consente ai gruppi di opposizione, subendo le pretese della maggioranza, di esercitare il proprio ruolo di controllo e di proposta».
Il tempo per gli presentare gli emendamenti è ridottissimo: «Sempre nella medesima settimana, si pretende l’approvazione dell’assestamento di bilancio da parte dell’assemblea di Palazzo Campanella, convocata per lunedì 24 giugno, costringendo i consiglieri regionali a presentare eventuali emendamenti, addirittura di domenica».
Questi i motivi per i quali il gruppo del Pd chiede formalmente al presidente Talarico «di consentire ogni approfondimento del provvedimento di assestamento, che può essere benissimo esaminato dall’assemblea in una altra seduta vicina nel tempo». Per affrontare «le questioni più acute attualmente nel panorama calabrese, attinenti al settore dei trasporti, al sostegno alla piccola e media impresa, al mondo giovanile per il primo impiego e alla famiglia. Consentire, infatti, ai calabresi un’adeguata mobilità per ragioni di lavoro, di studio e turistiche (almeno nella imminenza della stagione estiva), sostenere la piccola e media impresa (con ricadute sul mondo giovanile) e alleviare il disagio nelle famiglie meno abbienti, sono obiettivi che, almeno in parte, potrebbero essere raggiunti con una oculata organizzazione del provvedimento di assestamento». (0020)