LAMEZIA TERME «Non ci sarà nessun redde rationem perché Scopelliti ha dimostrato di avere ancora appeal tra i calabresi». Prima che uno dei pretoriani del governatore-coordinatore del Pdl calabrese Peppe Scopelliti si affretti a mettere le mani avanti, la locuzione latina di due parole, «redde rationem», è già in circolo sull`asse Reggio Calabria-Roma. La cita, sebbene in conversazioni informali, il coordinatore reggino del partito Roy Biasi per annunciare la formale richiesta di convocazione del coordinamento regionale del Pdl. «È quello l`appuntamento in cui dovranno essere prese le decisioni ufficiali», fanno notare i frondisti che nelle ultime settimane hanno mostrato tutta la loro insofferenza verso una gestione del partito che non esitano a definire «autoritaria e di regime». Accuse forti, che con ogni probabilità saranno riproposte nel corso del confronto ufficiale. La richiesta di convocazione dell`organismo è già stata recapitata sulla scrivania di Scopelliti e del suo vice Tonino Gentile. Entrambi, tuttavia, a chi gli chiede conto, vanno ripetendo di essere «assolutamente sereni». La convinzione gli deriva dalla «fiducia incondizionata» incassata al termine del vertice catanzarese di qualche giorno addietro alla presenza di (quasi) tutti i vertici provinciali del partito.
Certo, residuano i dubbi su chi avrebbe potuto alzare le barricate dal momento che la totalità dei partecipanti all`ultimo conclave (che i frondisti definiscono «forzato» e «inusuale») può essere collocata nella schiera dei fedelissimi del duo Scopelliti-Gentile.
Ma nonostante la rassicurazioni ufficiali, i giochi potrebbero riaprirsi nel caso a Roma la situazione dovesse precipitare e Berlusconi subisse ulteriori sconfitte giudiziarie. «In quel caso nulla è escluso, comprese le dimissioni di massa che ha proposto Gasparri», si lascia sfuggire uno dei parlamentari calabresi.
Ciò che è certo che si procederà a grandi passi in direzione di una riorganizzazione complessiva del partito, con un ritorno alla vecchia Forza Italia e un`organizzazione leggera. I coordinamenti regionali della struttura verrebbero affidati a imprenditori in grado di assicurare la raccolta dei fondi. Il piano messo a punto dal tesoriere Rocco Crimi e da Sandro Bondi, prevede la nuova figura dei coordinatori a budget. In buona sostanza, ogni responsabile regionale dovrebbe farsi carico della raccolta fondi per gestire le strutture locali. I criteri stabiliti sono piuttosto rigidi e sono state addirittura previste delle tabelle con la quantificazione degli obiettivi di fondi da raccogliere per ogni regione. Senza contare poi la sempre attuale questione dei doppi incarichi. Tripli se si considera la situazione calabrese dove Peppe Scopelliti è al tempo stesso presidente della giunta regionale, coordinatore del Pdl calabrese e leader del movimento che porta il suo stesso nome. (0030)
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