ROSSANO Un tessuto economico e politico «debole». Per la Cgil della Sibaritide c`è solo un modo per descrivere l`istantanea scattata dalla Dda di Catanzaro con l`operazione Stop: arresti, sequestri, clan pervasivi e dotati di immensi patrimoni. «Dalle indagini – si legge in una nota – emerge chiaramente come la criminalità organizzata controllasse il sistema economico produttivo del territorio attraverso il riciclo di denaro di provenienza illecita utilizzando attività commerciali, agricole, direttamente o indirettamente gestiste». Controllavano tutto, finanche i prodotti da imporre agli stabilimenti balneari, ai bar e ad altri esercizi commerciali: un segno di «quanto la libertà di impresa e la libera concorrenza siano state calpestate in questi anni e come si sia passati dalla richiesta del pizzo coi metodi classici della intimidazione a quella del “pizzo legalizzato” sotto forma di forniture imposte e maggiormente onerose».
Ombre inquietanti si addensano sulla politica rossanese, secondo il sindacato rosso, che pensa all`obbligo «di fare un`attenta riflessione sulla pervasività della criminalità organizzata nelle istituzioni della città e del territorio».
«Se dovesse essere confermato il quadro probatorio delle indagini – continua la nota – ci troveremmo di fronte ad un chiaro condizionamento delle elezioni comunali di Rossano del 2011. Per tali motivi, riteniamo inevitabile l’intervento della Prefettura di Cosenza atto a verificare la piena agibilità democratica della istituzione comunale e del tessuto economico e produttivo della città, a tutela dei cittadini e della stessa amministrazione». (0020)
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