Il dibattito di questi giorni sulle future elezioni comunali e le primarie del centrosinistra tradisce un errore di impostazione che rischia di vanificare ogni possibilità di intraprendere un percorso di vero cambiamento dopo il decennio scopellitiano.
I risultati delle ultime elezioni comunali ci dicono che il centrosinistra potrebbe non essere auto-sufficiente a vincere nemmeno nell’auspicata ipotesi che questa volta riesca a presentarsi compatto; questo perché le prestazioni elettorali delle singole liste, nella più ottimistica delle previsioni e se sommassimo il 18% della coalizione di centrosinistra più il 10% del polo civico di Peppe Bova più il 4% della coalizione guidata da Aldo De Caridi, andrebbero appena oltre il 30%.
Sicché, immaginare di proporre uno schema elettorale limitato alla nostra turbolenta coalizione, sebbene allargata, con una tradizionale sommatoria di sigle e partiti, ma incapace di conquistare consenso aldilà delle rispettive organizzazioni, appare un’operazione miope e incapace di raggiungere i numeri necessari per vincere e governare.
Né vale argomentare che il problema potrebbe essere superato con una buona candidatura a sindaco in quanto le ultime elezioni hanno dimostrato che anche in presenza di un candidato capace di “strappare” circa il 10% di voto disgiunto, il risultato finale viene inesorabilmente condizionato dalle liste. Si ricorderà a tal proposito che il sindaco Arena venne eletto al primo turno con il 56% personale a fronte di ben il 65% della sua coalizione.
Allo stato attuale le primarie rischiano quindi di diventare solo uno sterile sistema per assumere decisioni difficili e per le quali il centrosinistra non è ancora pronto; ciò che manca a monte delle primarie è una vera idea alternativa.
Per tali ragioni ritengo che, anziché indugiare su nomi e sistemi per scegliere uno tra i possibili candidati, in un dibattito piuttosto asfittico e poco stimolante, il centrosinistra debba assumere come primo impegno quello di lanciare la costruzione del progetto di città che vogliamo, avviando un dialogo con tutte le categorie sociali di Reggio: dagli imprenditori ai sindacati, ai professionisti, al mondo delle associazioni e dei club service, al prolifico mondo universitario a tutti coloro che vorranno generosamente concedere un po’ delle loro competenze e del proprio tempo al fine di elaborare una proposta di governo in grado fare uscire la nostra città dal dramma sociale ed economico in cui è stata cacciata da una cattiva politica.
Ciò, evidentemente, richiederà anche la nostra capacità di rivedere posizioni in passato ritenute inconciliabili, ricercando soluzioni e temi in comune con altri, nell’esclusivo interesse di Reggio.
Il centrosinistra, anziché chiudersi in sé stesso, dovrà essere capace di mettere in moto meccanismi di partecipazione auspicando che proprio da questo rinnovato impegno collettivo possa venire fuori una nuova classe dirigente che abbia voglia e sappia cimentarsi alle prossime elezioni, anche attraverso liste civiche in grado di esprimere, sia in termini numerici che in termini valoriali, la dimensione della voglia di rinascere di Reggio.
Solo se saremo in grado di elaborare un progetto politico, dopo avere condiviso “dal basso” proposte e soluzioni amministrative e promuovendo le tante “energie pulite” presenti sul territorio, allora si potrà immaginare di essere sulla buona strada per riconsegnare la città alla buona politica.
Non si può escludere a priori che un rinnovato impegno civico possa indicare nuove strade, proporre candidature in grado di superare le eterne indecisioni del nostro schieramento politico e, allo stesso tempo, parlare alla parte di città che negli ultimi dieci anni non ha più votato per il centrosinistra.
A fronte di una prospettiva di così ampio orizzonte il centrosinistra nel suo complesso ne uscirà più forte e autorevole, arricchito dall’apporto numerico e programmatico della parte più viva della città ormai stanca di promesse e illusioni.
Ben vengano, a quel punto, anche le primarie; le proporremo agli elettori reggini e le affronteremo nella piena consapevolezza di essere riusciti ad aprire un dibattito sulla città che immaginiamo, ad allargare il fronte politico e il nostro elettorato di riferimento.
*Già candidato a sindaco di Reggio Calabria per il centrosinistra
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