Tallini e il "caso Sarlo": «Io non ho padroni»

Sul Corriere della Calabria leggo un’intervista del coordinatore del Pdl di Reggio Biasi che mi tira in ballo, in maniera per la verità inusuale, quale esempio della presunta sudditanza che nel partito calabrese ci sarebbe nei confronti del presidente Scopelliti.
Biasi cita la vicenda giudiziaria sul cosiddetto “caso Sarlo”, dipingendomi quasi come una vittima di Scopelliti, al quale mi sarei piegato per commettere un atto non legittimo. Questa strumentalizzazione non mi piace, anche perché è lontana anni luce dalla verità dei fatti. Intanto, chi solo mi conosce appena un poco sa bene che nella mia attività politica non ho mai avuto padroni e, in secondo luogo, basterebbe leggere la rassegna stampa degli ultimi tre anni per trovare una serie di posizioni non proprio in linea con quelle del governatore. Tutti sanno che con Scopelliti ho un rapporto leale e sincero, ma ciò non mi impedisce, quando lo ritengo opportuno, di assumere posizioni critiche. Diverso è il discorso di riconoscere a Scopelliti un’indiscutibile leadership politica e il merito, lo si voglia o no, di avere vinto tutte le elezioni da tre anni a questa parte. Nella politica come nel calcio, squadra che vince non si tocca. Quanto alla vicenda Sarlo, che mi è costata un rinvio a giudizio che ho definito profondamente ingiusto, posso solo ribadire di essermi comportato con onestà e trasparenza, senza farmi condizionare da nessuno. Non ho “ubbidito” ad alcun ordine di scuderia, ma ho semplicemente seguito un iter amministrativo che poi è sfociato in una decisione collegiale della giunta, in perfetta buona fede. Sono abituato a prendermi le mie responsabilità e a non scaricarle sugli altri, come mi inviterebbe a fare Biasi. Al processo che si terrà a novembre dimostrerò – ed auguro a Scopelliti di fare altrettanto – la correttezza dei miei comportamenti. Agli amici del Pdl di Reggio Calabria che esprimono posizioni critiche verso il governatore – e tra questi cito l’amico Nino Foti, che conosco personalmente e che apprezzo per la sua lineare posizione politica, suggerisco di separare le critiche di natura politica da quelle di natura personale, perché ritengo che il nostro partito debba perseguire in Calabria il massimo di unità possibile, nel rispetto delle posizioni di ognuno.

Mimmo Tallini
Assessore regionale al Personale