REGGIO CALABRIA Le polemiche e le richieste di proroga, alla fine, non hanno prodotto conseguenze di sorta. La maggioranza di centrodestra va avanti per la sua strada e approva l’assestamento di bilancio 2013. A nulla sono valse le denunce dell’opposizione, centrate soprattutto sull’avanzo record, cioè sui soldi non spesi, incluso nel provvedimento varato dalla giunta e “benedetto” anche dalla II commissione Bilancio del Consiglio. A tenere banco nel corso della discussione sono stati sempre quei cinque miliardi non utilizzati, in una regione stretta nella morsa di molte emergenze, economiche e sociali. Fondi che, secondo il governatore Peppe Scopelliti, nei giorni scorsi sono stati strumentalizzati per mandare un «messaggio distorto, di certo non il messaggio che serve oggi». Il presidente della Regione ricorda la «difficilissima fase storica che stiamo cercando di governare al meglio», una congiuntura finanziaria e politica per la quale «servono segnali che non siano sempre di scontro e di conflitto». Ecco perché «la minoranza dovrebbe sforzarsi di mostrare un’alternativa di governo, cercando di essere propositiva. Invece assistiamo a dichiarazioni altisonanti che colpiscono e indeboliscono tutta la politica».
Scopelliti sembra invece avere la sua ricetta dell’ottimismo, in cui uno degli ingredienti è rappresentato dalla nuova visita in Calabria dell’amministratore delegato di Anas. «Ciucci – ha detto il governatore – inaugurerà il diaframma della galleria di Piale (sul V macrolotto dell’A3, ndr). È su queste cose che dobbiamo concentrarci. Perché la partita non si gioca con chi è più bravo a colpire l’avversario, ma con chi attua scelte che sappiano incidere sulla vita dei calabresi».
Altro punto critico è quello che riguarda le risorse liberate che – ammette Scopelliti – sono insufficienti a coprire le emergenze: «Con 8 milioni non si possono fare grandi cose, ma abbiamo provato a dare risposte ai temi dell’occupazione per pagare gli stipendi a persone garantite solo fino a luglio».
L’assessore Giacomo Mancini rivendica invece lo sblocco dei fondi a favore degli enti locali per i pagamenti delle imprese e il rispetto dei tempi per l’approvazione del bilancio: «Anche per il 2013 l’assestamento avviene nei termini previsti dalla legge. Un altro segno della strada virtuosa che la Calabria ha imboccato». Il membro della giunta ha anche ribadito l’impegno a destinare le poche risorse discrezionali disponibili per incentivare il settore turistico calabrese.
Ma nemmeno a Mancini è andata giù la polemica relativa ai cinque miliardi di fondi non spesi. Per questo prova a rispondere alle critiche dell’opposizione ricordando le presunte responsabilità della precedente amministrazione Loiero, “colpevole” di aver violato il patto di stabilità a causa del quale «per il 2013 sarà impossibile spendere più di un miliardo dell’avanzo».
Ed è sempre sul tesoretto monstre inutilizzato che punta il suo ragionamento Demetrio Naccari Carlizzi. Per il consigliere pd esiste il paradosso di una «forte disponibilità di risorse» a fronte di una grave crisi economica. Malgrado tutto, però, «ci si assume una grave responsabilità a non voler discutere nelle sedi competenti i reali problemi della nostra regione». Poi Naccari rifila una stilettata all’assessore Mancini: «Se approviamo nei termini una legge che non dà coperture né ai lavoratori né a ad alcuni interventi obbligatori, cadiamo nella logica dei comunicati stampa fatti per riferire il semplice pagamento degli stipendi». Infine, la chiosa finale: «Questo bilancio non assesta proprio nulla».
«Ci sembra irresponsabile – ha spiegato Emilio De Masi (Idv) –, cassare ogni proposta dell’opposizione per velocizzare la spesa».
Pietro Giamborino (Pd), al suo primo intervento in aula, stuzzica invece il governatore sulla realizzazione dei quattro nuovi ospedali calabresi: «Scopelliti farebbe bene a convocare una conferenza stampa per chiarire i tempi di consegna di queste opere. È una questione di correttezza democratica». Mario Maiolo (Pd) sottolinea invece «l’occasione mancata» di un testo varato senza il contributo delle diverse anime del Consiglio. Il consigliere democrat ha poi rimarcato la necessità di una forte interlocuzione con l’esterno «per provare a risolvere le emergenze calabresi».
LA MANOVRA
L’avanzo d’amministrazione registrato nel bilancio di assestamento 2013 ammonta a cinque miliardi e 174 milioni di euro. Un tesoretto imponente che ha spinto il centrosinistra a sottolineare l’incapacità della giunta di spendere questa gran mole di risorse per le esigenze della Calabria. Anche se – come riporta lo stesso documento finanziario – la quasi totalità di quella cifra «non è disponibile per effettuare scelte di natura discrezionale, poiché deriva in gran parte dalle economie realizzate su risorse trasferite dallo Stato o dall`Ue con vincolo di destinazione, le quali non essendo state impegnate nell`esercizio precedente devono essere riprodotte nel bilancio 2013 (sanità) e nel fondo pluriennale vincolato».
La quota di avanzo libero – come ha ribadito nella sua relazione il presidente della commissione Bilancio, Candeloro Imbalzano – è pari a circa 24 milioni di euro, «in massima parte utilizzato per rifinanziare economie che derivano da riaccertamento di residui su capitoli finanziati da risorse autonome e per la copertura dei pignoramenti relativi all’anno 2012».
Gli 8 milioni di euro di risorse liberate si sono invece rese disponibili per mezzo delle maggiori entrate ottenute grazie al recupero dell`evasione fiscale relativa a Irpef e Irap, «riscosse mediante iscrizione a ruolo», e alle somme recuperate «per i canoni versati dai gestori delle grandi derivazioni di acqua pubblica». L`esecutivo ha deciso di destinare questi fondi al settore delle politiche sociali (1,8 milioni di euro), al finanziamento di Arcea (1,5), all`incremento delle risorse per la Protezione civile (0,7), al finanziamento aggiuntivo per il consiglio regionale (1,5) e a favore di interventi nel settore turistico e aeroportuale (circa 2 milioni).
Nel provvedimento sono inclusi anche i risultati della gestione finanziaria 2012, che segna una diminuzione dei residui attivi presunti, riportati nel bilancio 2013, di circa 102 milioni di euro e di residui passivi di 215 milioni. L`importo dei fondi in perenzione amministrativa, invece, «è stato definitivamente determinato in 610 milioni di euro circa, di cui 346 di parte corrente e 264 di parte in conto capitale». Le cifre che potrebbero essere reclamate dai creditori nel 2013 è uguale a 427 milioni, «pari al 70% del totale dell`importo complessivo».
Per quanto riguarda le anticipazioni di liquidità, sono stati inscritti in bilancio i 250 milioni di euro determinati dal ministero dell`Economia il 14 maggio scorso, di cui una prima tranche di 101 milioni sarà erogata nel 2013, e una seconda di 149 milioni nel 2014. Cifre alle quali si aggiungono i 107 milioni stanziati da un decreto del Mef il 17 aprile. Per accedere alle anticipazioni, indispensabili per il pagamento dei crediti vantati da enti locali e settore produttivo, oltre che per «fronteggiare l`emergenza dei debiti accumulati dalla Regione al 31 dicembre 2012 causati da carenza di liquidità, l`assestamento di bilancio prevede la copertura finanziaria delle rate di ammortamento, «che complessivamente ammonteranno a regime a 19 milioni di euro circa». Per questo, «è stato necessario adottare una specifica misura legislativa di copertura del prestito che, da un lato, ha individuato le risorse e, dall`altro, le ha vincolate specificamente, per trent`anni, a decorrere dal 2014, al rimborso del prestito». Le misure di copertura incluse nella manovra 2013, per raggiungere l`obiettivo, vincolano «una quota corrispondente della tassa automobilistica, rinunciando per il momento a misure fiscali, e in particolare a un ulteriore incremento dell`addizionale Irpef, già ai
livelli massimi consentiti per via dei disavanzi pregressi della sanità».
Imbalzano non ha comunque nascosto le difficoltà del momento che non hanno permesso alla manovra di avere «un grande respiro finanziario» né di destinare risorse «per le tante emergenze della regione». Una situazione che riguarda in particolar modo la questione dei lavoratori lsu/lpu o i problemi dell’agricoltura, «che necessitano di cospicui finanziamenti da reperire comunque in altre direzioni».
Il testo finanziario autorizza anche la spesa di 300mila euro annui per il Centro di fisiologia clinica dell’Ao “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio.
GLI EMENDAMENTI
Sia l’assessore Mancini, sia il relatore Imbalzano, hanno sostanzialmente fatto strame delle proposte dell’aula, cassando la gran mole di emendamenti presentati. «Le risorse sono impegnate»: la risposta alle richieste di modifica del provvedimento finanziario è stata quasi sempre questa. Alla mannaia di Mancini e Imbalzano scampa la proposta del capogruppo pdl Gianpaolo Chiappetta, che permetterà lo stanziamento di un milione e 520mila euro per nuove misure a favore dell’impiego. Via libera al sostegno delle categorie protette nel settore delle politiche sociali e del volontariato, per una spesa pari a 280mila euro.
Bocciato invece l’emendamento per la concessione di 500mila euro di contributi in conto capitale ai Comuni di Mormanno, Laino borgo e Laino Castello. La proposta prevedeva la realizzazione di interventi di recupero e ripristino di opere e proprietà, pubbliche e private, danneggiate dal sisma del 26 ottobre 2012. E a poco è valso l’invito di uno dei proponenti ed esponente della maggioranza, Gianluca Gallo (Udc), che ha esortato Mancini e Imbalzano «a una maggiore riflessione». Niente da fare: «Lo spirito dell’emendamento è chiaro ed è condiviso – ha provato a rispondere l’assessore al Bilancio –, ma il testo si gioca su economie che non è possibile affrontare in questa sede. È un’attività che spetta al dipartimento competente». Ma Gallo non desiste e vuole assicurazioni specifiche. Insistenze che fanno andare su tutte le furie l’assessore ai Lavori pubblici Pino Gentile, che abbandona il politically correct e attacca: «Qual è il problema? Forse farsi qualche cliente in più a Laino o a Mormanno? Non c’è bisogno di fare emendamenti su questo argomento, le porte dell’assessorato sono aperte». Alla fine, un infastidito Gallo ha proposto di trasformare in “raccomandazione” l’emendamento a favore dei Comuni terremotati.
Fumata nera anche per i 500mila euro destinati alla prosecuzione del “Programma stage”. La maggioranza di centrodestra, con 19 voti contrari, ha bloccato l’emendamento – proposto dai democrat Guccione, Adamo, Giamborino e De Gaetano – che mirava a «non disperdere il patrimonio di conoscenza già acquisito» dai 364 lavoratori impegnati nel progetto. Sul punto scoppia la bagarre, con De Gaetano che accusa la maggioranza di non avere la «volontà di far proseguire questo programma». Commento duro che fa scattare la reazione altrettanto piccata di Vilasi e Pacenza, che etichettano l’atteggiamento del consigliere pd come semplice «demagogia». «Se la Regione ha investito su questi giovani – ha replicato Maiolo –, è chiaro che dobbiamo trovare meccanismi per l’incentivazione all’assunzione. La giunta ha però manifestato una scarsa attenzione politica nei confronti di questi stagisti».
«Approvare questo emendamento significa far cassare l’assestamento dalla Consulta», ha specificato l’assessore al Lavoro Nazzareno Salerno, secondo cui esiste già una delibera di giunta per «avviare un percorso concreto per i bacini di precariato che si sono creati degli anni, al fine di arrivare alla stabilizzazione». Anche se «illudere questi giovani su una prossima assunzione è solo una presa in giro, solo demagogia».
I provvedimenti silurati dalla maggioranza sono comunque troppi. E così, dopo una sfilza di no inflitti anche a interventi ritenuti necessari dagli stessi relatori, il Consiglio opta per una soluzione condivisa: gli emendamenti normativi vengono ritirati, con l’impegno di presentarli nelle commissioni di riferimento, dove – in seguito alle discussioni di rito – potranno essere trasformati in ordini del giorno da sottoporre successivamente al vaglio dell’assemblea di Palazzo Campanella. (0050)
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