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Caso De Masi, Speziali: esempio di come non funziona lo Stato

CATANZARO «Il grido di dolore e la vicenda di Nino De Masi sono davvero emblematici di come (non) funziona il nostro Stato». Così il presidente di Confindustria Calabria, Giuseppe Speziali, comment…

Pubblicato il: 02/07/2013 – 16:37
Caso De Masi, Speziali: esempio  di come non funziona lo Stato

CATANZARO «Il grido di dolore e la vicenda di Nino De Masi sono davvero emblematici di come (non) funziona il nostro Stato». Così il presidente di Confindustria Calabria, Giuseppe Speziali, commenta la decisione dell`imprenditore anti `ndrangheta De Masi di voler chiudere la sua azienda e abbandonare la propria esperienza. «Un imprenditore coraggioso – prosegue – che non ha avuto paura di aprire importanti contenziosi con pezzi forti del potere economico come le banche e, nello stesso tempo, combattere con sagacia il crimine organizzato e la `ndrangheta. Un uomo che solo per le sue battaglie di legalità e giustizia dovrebbe essere portato come esempio non soltanto di “buon imprenditore” ma di calabrese onesto ed operoso. Battaglie che lo hanno fortemente esposto sul piano imprenditoriale ed umano. Battaglie che oggi vengono rese inefficaci da lungaggini burocratiche, interpretazioni e decisioni relative all`applicazione degli strumenti antiusura a dir poco schizofreniche e paradossali. Non bastano le ripetute sentenze favorevoli né i sette anni trascorsi ad attendere invano: cosa deve ancora succedere, dopo i colpi di kalashnikov, perché si possano far valer i propri diritti e vedere coronati gli sforzi e la lealtà di essere sempre stati dalla parte giusta? E` una domanda che, al momento almeno, non ha risposta e che invece dovrebbe averla “forte e chiara”». Per questo Speziali afferma che «Confindustria calabrese non solo è vicina a Nino De Masi ma metterà in essere tutte quelle iniziative e azioni perché i suoi grandi sforzi e la sua coraggiosa tenacia non siano resi vani».

GLI IMPRENDITORI REGGINI SI STRINGONO
ATTORNO A DE MASI
Una presa di posizione a cui fa eco anche l`associazione degli industriali reggini. «La preannunciata chiusura della “De Masi costruzioni” – affermano i vertici provinciali di Confindustria – rappresenta un colpo durissimo per il già fragile tessuto economico della provincia di Reggio Calabria. Ancora una volta siamo costretti ad assistere ad una vicenda, come quella che vede protagonista l`imprenditore della Piana, dai contorni a dir poco paradossali». Da qui l`associazione reggina degli industriali «esprime piena e incondizionata solidarietà all`imprenditore De Masi la cui attività nel contesto economico e produttivo del nostro territorio, unita ad un costante impegno di carattere civile, rappresenta per tutti noi un vero e proprio modello di riferimento. Confindustria Reggio – proseguono gli esponenti dell`associazione di Via del Torrione – intende ribadire in maniera chiara e inequivocabile l`assoluta vicinanza nei confronti di De Masi confermando ancora una volta l`impegno a sostenerlo in quella che va considerata innanzitutto una battaglia a favore della legalità. Né va dimenticato in tutta questa complessa vicenda, il dato legato al mantenimento dei livelli occupazionali. Punto centrale che specie in un contesto come quello reggino, riveste inevitabilmente un`importanza prioritaria. Su questo fronte peraltro va dato atto alla proprietà dell`azienda De Masi di aver profuso ogni sforzo possibile, ponendo in essere sacrifici anche di natura personale, per cercare di tamponare un`emergenza che rischia di abbattersi su circa cento lavoratori. Questa tuttavia non può essere la soluzione. Il sistema imprenditoriale reggino come dimostra chiaramente il caso De Masi, ha bisogno di interventi strutturali e azioni mirate che impediscano il verificarsi di veri e propri drammi economici e sociali di tale portata». Per questo motivo gli industriali reggini auspicano che «l`imprenditore della Piana non venga lasciato solo. La crisi aziendale del gruppo De Masi e l`assurda vicenda che l`ha riguardato deve essere fronteggiata nel più breve tempo possibile attraverso un ampio coinvolgimento istituzionale che sia in grado di individuare le misure idonee ad evitare la chiusura dell`azienda reggina».

NAPOLI: ASSURDO NON DIFENDERE
GLI IMPRENDITORI ONESTI
Solidarietà e vicinanza è stata espressa anche da Angela Napoli, ex parlamentare e presidente dell`associazione “Risveglio ideale”. «Ritenevo – afferma la Napoli – che il coraggio di Antonino De Masi, quasi sempre vittorioso su banche e `ndrangheta, gli avrebbe garantito tutto ciò che è previsto dalla Costituzione Italiana e sancito dalla legge, supportato, peraltro, da un`ultima e 14 sentenza del Tar: un mutuo antiusura, che avrebbe dovuto essergli erogato fin dal 2006, utile a far proseguire l`attività delle sue aziende in un territorio che registra il più alto tasso di disoccupazione. Ed invece a tutt`oggi nulla, nonostante i sacrifici economici ai quali si è da anni sottoposto Nino De Masi, pur di non licenziare un centinaio di lavoratori. Trovo davvero assurdo che in Italia, e nel Mezzogiorno in particolare, venga meno la tutela di quegli imprenditori onesti, i quali, pur in presenza di una `ndrangheta pervasiva (soltanto due mesi fa erano stati sparati 44 colpi di khalashnikov contro l`azienda di Antonino De Masi a Gioia Tauro), trovano forza e coraggio per rimanere onesti e garantire lavoro». (0090)

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