Riceviamo e pubblichiamo la replica dei consiglieri regionali Giuseppe Giordano (ex Italia dei valori) e Gianluca Gallo (Udc):
A proposito dell`articolo pubblicato dal suo giornale on line, in cui ci si definisce scopiazzatori, la preghiamo di voler cortesemente pubblicare questa nostra precisazione.
Per stare sul punto, è nostra intenzione spiegare perchè l`accusa di aver scopiazzato sia fuorviante. Partendo dal presupposto che la formulazione di una proposta di legge regionale implica necessariamente una ricerca articolata sulla produzione legislativa di altre regioni che possa supportare al meglio l’intervento normativo su una determinata tematica, si potrebbe comprendere il rilievo, allorquando vi fosse una perfetta sovrapponibilità, fra i testi di legge o di proposte di legge. Un`attenta lettura della legislazione regionale nel nostro Paese, dimostra come su varie tematiche, spesso e volentieri, ci si imbatte in testi normativi che presentano, nelle differenti Regioni, una base comune. Il che non significa copiare (magari con l`intento di imbrogliare i cittadini!), ma solo utilizzare al meglio il lavoro legislativo che altre Regioni hanno sviluppato in precedenza. Altra storia è la piena sovrapponibilità dei testi. Non è un caso, poi, che gli stessi testi in sede di commissioni consiliari, grazie anche all’apporto dei soggetti o enti che operano nel settore, possano trovare integrazioni e miglioramenti.
Rispetto, invece, a quanto sostenuto nell’articolo in questione, ed entrando nel dettaglio, si potrà notare come l’affermazione di una sovrapponibilità dei due testi di legge sia destituita di fondamento, in quanto è vero che in ordine ai principi generali e sulle finalità sono state ripresi alcuni passaggi normativi della proposta di legge della Basilicata, seppur ulteriormente sviluppati, ma come può evincersi dalla lettura della nostra proposta di legge, le differenze sostanziali e formali sono notevoli (non c`è bisogno della lente d`ingradimento per vederle) e comunque calibrate in ragione delle necessità del nostro territorio. Nello specifico, infatti, la nostra proposta di legge contiene otto articoli, mentre quella della Basilicata ne ha quattro. Ancora: nella nostra proposta di legge all’art. 1 e all’art. 2 le finalità e le definizioni sono maggiormente esplicate. Gli altri articoli, inoltre, sono diversamente formulati anche nel merito, ove si pensi che la proposta di legge calabrese, a differenza di quella della Basilicata, istituisce il registro degli enti locali che premiano i Comuni più virtuosi in tema riduzione del consumo di suolo agricolo, prevede l’istituzione di un comitato regionale per il monitoraggio del consumo di superficie agricola, pone un limite per il consumo di superficie agricola per fini edificatori, sviluppa in modo più articolato il divieto di mutamento di destinazione portandolo a venti anni, pone sanzioni a carico di chi violi tali limiti. Certo, si può replicare alle nostra puntualizzazione di merito che non neghiamo di aver preso come riferimento la proposta di legge della Regione Basilicata. Ma è incontrovertibile che i due testi di legge non siano sovrapponibili, bensì presentino elementi normativi sostanzialmente differenti.
I consiglieri regionali
Giuseppe Giordano (ex Italia dei valori)
Gianluca Gallo (Udc)
x
x