COSENZA Attualmente in Calabria solo 38 persone ogni 100 in età lavorativa hanno un`occupazione, mentre ve ne sono 64 ogni 100 al Nord. Il tasso di occupazione per i lavoratori della fascia di età compresa tra i 18 ed i 29 anni è diminuito nella regione di quattro punti percentuali tra il 2008 ed il 2012. Solo un giovane su quattro ha un`occupazione in Calabria, mentre al Nord è un giovane su due. È quanto emerge dai risultati del Rapporto sull`economia calabrese 2012 e primo trimestre 2013 di Confindustria Cosenza che sarà presentato domani a Cosenza nella sede dell`associazione degli industriali. Il rapporto ha per titolo “La Calabria nella crisi italiana: una regione in affanno”. L`inizio dell`anno in corso segna un netto calo nell`occupazione industriale sia nella componente delle costruzioni che nella manifattura e nel terziario, con l`aumento del numero di ore concesse di cassa integrazione straordinaria. Nel primo trimestre del 2013 il tasso di occupazione ha raggiunto il suo minimo storico, sia in Calabria (38%), che nel Mezzogiorno (42%) ed in Italia (55%): il valore più basso degli ultimi otto anni. Nel primo trimestre 2013 la forza lavoro regionale è aumentata di 4mila unità (+6%) e il livello della disoccupazione in Calabria ha raggiunto le 168mila unità, 35 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2012 (+27%). Le esportazioni calabresi, cresciute soltanto dello 0,1%, sono rimaste sostanzialmente stabili. Alla presentazione del rapporto interverranno il presidente di Confindustria Cosenza Natale Mazzuca, la docente di Politica Economica dell`Università della Calabria Rosanna Nisticò e il presidente della giunta regionale Giuseppe Scopelliti. I lavori, coordinati dal direttore degli industriali cosentini Rosario Branda, saranno conclusi dal direttore generale di Confindustria nazionale, Marcella Panucci. «Non c`é spazio per commenti – è scritto nella prefazione al Rapporto curata da Branda – né tempo per distinguo più o meno sottili. Serve una presa di coscienza vera, non rituale, declamatoria o annunciante». «Se dovessimo continuare verso questa deriva – afferma il presidente degli industriali cosentini, Natale Mazzuca – sarebbe la catastrofe. Dobbiamo invece reagire e fare del nostro meglio per cambiare la rotta. Serve fare fronte comune e massimizzare i risultati di questi primi recenti provvedimenti del governo e dare attuazione immediata ad una serie di programmi in itinere e annunciati da parte del governo regionale». (0090)
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