CATANZARO Per il senatore e vicecoordinatore del Pdl Tonino Gentile la macchina regionale cammina a due velocità. Da una parte la giunta regionale, dall`altra la macchina burocratica che affianca l`azione di Palazzo Alemanni: «L`azione della giunta Scopelliti nel risanamento della sanità è dirompente e il dipartimento Tutela della Salute deve essere consequenziale: c`è una legge sul precariato in vigore che non comporta onere di spesa, ma che consente di sanare una situazione che rischia di diventare intollerabile».
Gentile non fa nomi ma il riferimento chiaro è al direttore generale del dipartimento Sanità Antonino Orlando: «Ai burocrati è richiesto lo stesso impegno – prosegue Gentile – e io, in qualità di senatore, sono pronto ad assumermi ogni responsabilità per fare in modo che centinaia di persone che già lavorano escano dal limbo dell`incertezza, del timore, del terrore di perdere il posto i lavoro. I rilievi mossi dal governo nell`impugnativa della legge 12 dinanzi alla Consulta sono frutto di un giudizio assolutamente erroneo per il quale giustamente la giunta ha deciso di resistere in giudizio giacche` quella legge non apre nuove finestre, ma si riferisce al pregresso e nel pregresso c`è un diritto sostenuto che non può essere tradotto in riforma in pejus. Eppure non arrivano circolari ancora da Catanzaro, né si agisce in maniera tale da ridurre il contenzioso in essere tra precariato e aziende».
«C`è il rischio che tra un anno – prosegue Gentile – e non certo per colpa della giunta Scopelliti, questi precari si ritrovino a casa, oppure che, avendo intrapreso iniziative legali, possano vincere facendo pagare milioni di euro alla collettività. Il tavolo Massicci non può intervenire su una legge regionale che, lo ripeto all`ennesima potenza, non riguarda il blocco del turnover, ma solo le situazioni inerenti la legge 296/06 e quindi quella stagione di stabilizzazione nazionale introdotta durante il governo Prodi. Ci vuole un atto di indirizzo e di coraggio rispetto al quale l`opposizione di centrosinistra non può stare ferma: i problemi dei precari sono stati prodotti dalle loro leggi e ora non possono pensare di aspettare che migliaia di dipendenti perdano il posto di lavoro».
«Basterebbe un`azione comune rivolta a Roma – conclude Gentile – con la quale si incentiva l`applicazione della legge 12/2013, giacché chi ha intessuto rapporti con le amministrazioni sulla base di diritti acquisiti non può essere dichiarato decaduto dagli stessi. Per questo ritengo indifferibile una presa di posizione del dipartimento Salute e un`azione di sostegno unanime agli sforzi compiuti dal centrodestra. altrimenti, l`opposizione dovrà assumersi la responsabilità di non avere condotto insieme una battaglia per la difesa del diritto al lavoro». (0030)
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