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I Guerrieri dimenticati

REGGIO CALABRIA «Due sculture di importanza planetaria scandalosamente dimenticate per anni in una città che ha un disperato bisogno di sviluppo». Le parole sono di Sergio Rizzo, penna di punta del…

Pubblicato il: 05/07/2013 – 10:34
I Guerrieri dimenticati

REGGIO CALABRIA «Due sculture di importanza planetaria scandalosamente dimenticate per anni in una città che ha un disperato bisogno di sviluppo». Le parole sono di Sergio Rizzo, penna di punta del Corriere della Sera. L`oggetto di quelle parole sono invece i Bronzi di Riace, «ancora pietosamente adagiati sul dorso, in una sala di Palazzo Campanella a Reggio Calabria». Due meraviglie dell`arte abbandonate al loro destino esattamente dal 23 settembre del 2009. Il Museo nazionale della Magna Grecia aveva chiuso i battenti per i lavori di restauro, che avrebbero dovuto essere completati in tempo per le celebrazioni del 150esimo anniversario dell`Unità d`Italia. Ma, dopo 1.291 giorni, l`apertura sembra ancora lontana, mentre i Guerrieri continuano a pagare il prezzo del loro trasferimento nella sede del consiglio regionale calabrese. Dove a indicarne la loro presenza non c`è neanche un cartello. I beni artistici più importanti di una città, di un`intera regione, tra i più ammirati in Italia e all`estero, destinati insomma all`oblio. Rizzo, in un lungo articolo dedicato alle due statue, rinvenute davanti alle coste di Riace il 16 agosto del `72, riepiloga tutta la loro storia, fatta di colpe e inadeguatezze delle politica, di prospettive limitate delle stesse associazioni che quei Bronzi vorrebbero difendere.
Di vedere i Guerrieri in piedi ancora non se ne parla (malgrado nell`ultimo spot della Regione Calabria appaiano particolarmente dinamici). Bisogna aspettare, perché «come sempre i lavori (del Museo, ndr) si sono rivelati interminabili, fra problemi tecnici, pastoie burocratiche e la solita inevitabile carenza di soldi». Causata, ovviamente, dalla lievitazione abnorme dei costi: da 10 a 33 milioni di euro. «L`ultimo appalto da 5 milioni per l`allestimento delle sale con i fondi europei, che alla fine sono saltati fuori – ricorda Rizzo – doveva essere chiuso il 6 giugno scorso. Invece è slittato al 15 luglio. E siccome il bando stabilisce 180 giorni dalla data di consegna dei lavori al vincitore della gara, ecco che se tutto andrà per il verso giusto ben difficilmente i Bronzi potranno tornare al loro posto prima della primavera 2014 inoltrata».  

MERAVIGLIE DIMENTICATE Ai turisti non resta allora che seguire le indicazioni che portano a Palazzo Campanella. Ma «pensate forse che la città di Reggio Calabria sia disseminata di indicazioni su come raggiungere il luogo dove sono esposti? Niente affatto. Dell`esistenza dei Bronzi di Riace non si trova traccia nemmeno nella home page del sito internet del consiglio regionale che pure li ospita». Dimenticati. «Non una foto. Non una riga di spiegazione – aggiunge il giornalista del Corsera, quasi abbandonando il suo proverbiale stile anglosassone –. Come se la presenza di quelle meraviglie dell`arte classica senza paragoni nei ritrovamenti archeologici di tutte le epoche storiche, non fosse niente più che un trascurabile dettaglio».  

PRESENZE IN ROSSO Non che le cose andassero tanto meglio quando il Museo era aperto. «Del resto – dice Rizzo –, basta dare un`occhiata ai dati del ministero dei Beni culturali per avere idea dell`attenzione che veniva riservata ai Bronzi di Riace anche quando erano esposti nelle sale del museo ora chiuso. Le cifre dei visitatori paganti durante gli ultimi tre anni di apertura lasciano letteralmente di stucco: erano 61.805 nel 2007, 50.085 nel 2008, per scendere a 36.136 nel 2009. Ovvero, un ventisettesimo delle persone che erano accorse a vedere i Bronzi a Firenze, trent`anni prima. Incasso del 2009, poco più di 132 mila euro: una miseria. Ma difesa con le barricate dalla città tutte le volte che qualcuno ha provato a ipotizzare anche il semplice trasloco temporaneo, naturalmente a pagamento, dei suoi inestimabili tesori fuori da Reggio Calabria».

SCANDALO Un tale insulto all`arte può essere possibile solo in Calabria, in Italia. «Pensate alla Francia, alla Germania o alla Gran Bretagna: in qualunque altro Paese civile una situazione del genere non avrebbe potuto che suscitare scandalo e provocare immediate reazioni. Ma non qui, dove il silenzio assordante delle istituzioni e della politica è stata la risposta alle denunce dell`opinione pubblica», insiste l`inviato del Corriere. Che riferisce anche della recente «fase 2» di una storia ormai «infinita»: si tratta del progetto di  Nicola Di Battista che prevede l`ampliamento sotterraneo degli spazi di Palazzo Piacentini. Nuovi lavori che hanno riacceso le polemiche. Per realizzarli «si sarebbero resi disponibili altri 10 milioni di fondi europei, ma l`associazione “Amici del Museo” si è messa di traverso: le loro contestazioni riguardano il rischio di pregiudicare eventuali resti della necropoli ellenistica che si trovano sotto la costruzione. Senza poi contare i problemi sollevati dal Comune di Reggio a proposito della viabilità. Eppure le chiacchiere stanno a zero. Quei denari vanno tassativamente spesi entro il 2015, diversamente saranno perduti. Ma purtroppo è un film già visto, a dispetto dell`orribile primato nazionale della disoccupazione giovanile. In Calabria è arrivata al 53,5 per cento». E i Bronzi continuano a restare supini, emblemi d`eccezione di una regione “eccezionale”. (0040)

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