IN EDICOLA | Mafia e politica: relazioni pericolose

SERRA SAN BRUNO È un quadro a tinte fosche quello tracciato dalla Commissione inviata dalla Prefettura di Vibo Valentia ad indagare sul Comune di Serra San Bruno. Il viceprefetto Emanuela Greco, il vice questore aggiunto Giovanni Gigliotti e il capitano Stefano Esposito Vangone, comandante della locale compagnia dell`Arma, dopo aver spulciato tutti gli atti amministrativi, hanno messo nero su bianco diversi elementi che potrebbero essere indicativi di presunti condizionamenti della criminalità organizzata nella gestione della cosa pubblica. La triade si era insediata al Comune in seguito dell`operazione “Saggezza” condotta dalla Dda di Reggio Calabria, che aveva portato in carcere anche l`ex assessore comunale Bruno Zaffino, accusato di violenza privata aggravata dalle modalità mafiose, poi scarcerato. In precedenza lo stesso Zaffino aveva sostenuto, in un esposto inviato alla Procura, che il suo allontanamento improvviso dalla giunta guidata da Bruno Rosi fosse dovuto ad una sua parentela acquisita con un cugino di Damiano Vallelunga. Ma, oltre al “caso Zaffino”, nelle carte inviate al Viminale dopo 4 mesi e mezzo di indagini? dalla Commissione d`accesso c`è molto di più. La gestione dei lotti boschivi, ad esempio, secondo gli inquirenti sarebbe stata e sarebbe tuttora condizionata dalla criminalità organizzata. Sono state riscontrate, inoltre, procedure sospette per l’affidamento dei lavori di somma urgenza dopo la nevicata record del 2012, che avrebbero favorito ditte in qualche modo vicine alle cosche della zona. E poi c`è lo strano caso della chiesa della frazione Ninfo, realizzata dall’amministrazione allora guidata da Nazzareno Salerno, attualmente assessore regionale.?

Il servizio completo, “Mafia e politica. Relazioni pericolose”, di Sergio Pelaia, è sul numero 107 del Corriere della Calabria, in edicola fino al prossimo 11 luglio