CROTONE L`accusa di associazione mafiosa ha retto, ma le condanne, per le nuove leve della cosca Vrenna, sono – in alcuni casi – dimezzate. E sono venute meno le accuse per le estorsioni ai danni dei commercianti e l`ipotesi di narcotraffico. L`Appello si è concluso, così, con pene più miti rispetto al processo di primo grado.
Il presunto capo, Antonio Gaetano Vrenna, figlio dell`ex boss Pino, oggi pentito, si è visto ridurre la pena da 9 a 6 anni. Lui, che aveva rinnegato il padre dopo la decisione di collaborare con la giustizia, non è stato ritenuto il promotore dell`associazione mafiosa. Il sostituto procuratore generale Marisa Manzini aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado. Invariata, invece, la condanna al risarcimento delle parti civili Comune e Confcommercio.
Queste le decisioni della Corte d`Appello nei confronti degli imputati del processo Hydra: Domenico Bevilacqua, di 45 anni: (per lui la condanna in primo grado era stata di 6 anni) 5 anni; Salvatore Ciampà, di 33 anni: (9 anni) 4 anni; Claudio Covelli, di 31 anni: (8 anni e 8 mesi) 3 anni e 4 mesi; Pasquale Crugliano, di 30 anni: (4 anni) 3 anni e 4 mesi; Carmelo Iembo, di 35 anni: (9 anni) 4 anni e 8 mesi; Antonio Manetta, di 28 anni: (4 anni e 4 mesi) 3 anni e 4 mesi; Giuseppe Passalacqua, di 27 anni: (10 anni e 6 mesi) 6 anni e 8 mesi, Leonardo Passalacqua, di 39 anni: (10 anni e 6 mesi) 5 anni; Antonio Gaetano Vrenna, di 33 anni (9 anni) 6 anni. (0020)
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