REGGIO CALABRIA L’ex sindaco di Montebello Jonico, Antonio Guarna, non ci sta e annuncia ricorso al Tar. Il 24 aprile scorso, il Comune è stato sciolto per infiltrazioni e condizionamenti della criminalità organizzata, ai sensi dell’articolo 143 del Testo unico degli Enti locali. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno, ha proceduto allo scioglimento rilevando «collegamenti diretti e indiretti tra componenti del consesso e la criminalità organizzata locale che hanno compromesso il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione comunale».Una motivazione dura, che non è andata giù all’ex sindaco, alla giunta ed ai consiglieri comunali di maggioranza che hanno deciso di ricorrere alla giustizia amministrativa per l’annullamento del provvedimento. «Abbiamo dato mandato agli avvocati Vincenzo Nucara, Carlo Palermo e Giuseppina Santo – dice in un comunicato – di presentare al Tar Lazio ricorso avverso il decreto di scioglimento. Dopo un comprensibile momento di incredulità e amarezza – continua – abbiamo deciso di difendere l’operato e l’onorabilità dell’amministrazione».Guarda rivendica «anni di amministrazione contraddistinti dalla più assoluta trasparenza e dal perseguimento dell’interesse esclusivo della comunità», come testimoniato – aggiunge – « dai conti lasciati in ordine, dai servizi essenziali funzionanti, con tanti progetti realizzati e altri in itinere ». In riferimento ai profili sottoposti ad impugnativa, Guarda contesta la fondatezza delle circostanze poste a giustificazione del provvedimento di scioglimento sia sotto il profilo fattuale che giuridico, evidenziando «fatti e circostanze accertati in modo del tutto superficiale ed erroneo e valutati in maniera illogica e contraddittoria. I cittadini di Montebello Jonico sono per la gran parte persone oneste e laboriose – conclude l’ex primo cittadino – che nulla hanno da spartire con ambienti di delinquenza organizzata».
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