L`Agorà di Montesano apre il Magna Graecia teatro

REGGIO CALABRIA È ormai tutto pronto per la decima edizione del Magna Graecia teatro festival. La rassegna è stata presentata ufficialmente questa mattina nella sede del consiglio regionale, con il direttore artistico del festival, Giorgio Albertazzi, collegato in videoconferenza. La kermesse – organizzata dall’assessorato regionale alla Cultura – prenderà il via sabato 13 luglio e coinvolgerà in tutto 13 siti archeologici calabresi. Per quella data – anniversario dell’inizio dei Moti di Reggio, come ha sottolineato l’assessore Mario Caligiuri – è previsto lo spettacolo di Enrico Montesano, “Agorà”. Ma sono molti i grandi nomi del teatro e dello spettacolo che quest’anno faranno tappa in Calabria. Tra questi, anche Massimo Ranieri, nella doppia veste di regista e protagonista del “Riccardo III” di Shakespeare (prodotto dal “Magna Graecia” con il Festival del teatro shakespeariano di Verona), per la colonna sonora di Ennio Morricone; Michele Placido con “Amor ch’a nullo amato amar perdona”; Elisabetta Pozzi, che sarà la “Giovanna D’Arco di Maria Luisa Spaziani; Mariangela D’Abbraccio in “Pathos”, in cui, accompagnata dalla pianista Vicky Schaetzinger, presenterà un repertorio che incrocia le assonanze tra le musiche popolari del mondo. Infine, il duo reggino Battaglia&Miseferi porterà in scena l’opera “Romanzo mitologico”.
In tutto saranno 12 gli spettacoli proposti, per un totale di 51 rappresentazioni che avranno come sfondo i siti archeologici della regione: il Parco archeologico Scolacium a Borgia, la Villa romana di Casignana, Il Parco archeologico di Sibari a Cassano allo ionio, Il Parco archeologico di Capo Colonna a Crotone, l’Anfiteatro dei ruderi di Cirella a Diamante, l’Abbazia benedettina di Lamezia Terme, il Parco archeologico di Locri Epizefiri a Locri, il Parco archeologico di Kaulon a Monasterace, il Parco archeologico dei Tauriani a Palmi, la Torre Marrana di Ricadi, l’Area archeologica dell’antica Medma di Rosarno, il Castello Normanno-Svevo di Vibo Valentia.      
«La Calabria – ha detto Giorgio Albertazzi – è una regione chiara e misteriosa. I suoi siti archeologici sono tutti particolari, mentre la terra della Sila e i mari sono il vero valore aggiunto rispetto a qualsiasi parte d’Italia». Per il direttore artistico del Festival, il “Magna Graecia” è l’esempio di come anche al Sud cominci ad affiorare una nuova coscienza teatrale: «Non è vero che le iniziative sono solo al Nord, tutto il Meridione è in grande movimento. Quest’anno il cartellone del Festival mi eccita particolarmente». Poi Albertazzi pone l’accento sulla necessità di iniziative corali che valorizzino le espressioni artistiche della regione: «Propongo un’assemblea generale del “movimento Calabria”, che deve diventare un movimento Politico, nel senso alto del termine, inteso come “polis”. È l’unico modo per attirare gli occhi del mondo».
Mario Caligiuri è particolarmente soddisfatto del programma di quest’anno, ulteriore segnale di una «mutazione genetica» che interessa l’intera regione, già «ospite d’onore al Salone del libro di Torino» e molto apprezzata per la mostra su Mattia Preti. «La decima edizione del “Magna Graecia” – ha sottolineato l’assessore alla Cultura – suggella e conferma questa mutazione. Da terra che importa cultura, la Calabria è diventata terra che la promuove e la esporta». (0070)