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Il Girl power calabrese: progettualità e speranze

Da sempre subordinate all`uomo come dame da compagnia o splendidi trofei da portare con sé per non sfigurare con gli amici, le donne sono state (s)valutate e ritenute prive di un pensiero proprio, …

Pubblicato il: 10/07/2013 – 16:42
Il Girl power calabrese: progettualità e speranze

Da sempre subordinate all`uomo come dame da compagnia o splendidi trofei da portare con sé per non sfigurare con gli amici, le donne sono state (s)valutate e ritenute prive di un pensiero proprio, come la storia racconta e il pregiudizio asseconda. Intese quasi come delle bellezze che fungono da accessori, le giovani donne calabresi invece, una voce ce l`hanno eccome. Si fugge da una realtà che sta troppo stretta a sogni e ambizioni, per perfezionarsi e istruirsi provocando la fuga dei cervelli (e dalle famiglie) che in terra calabrese sembrano imbavagliati da fenomeni come la `ndrangheta che però insegna magistralmente quanto funzionali siano ai fini di una perfetta organizzazione. Molte hanno sentito il bisogno di acquisire uno status proprio iniziando da un biglietto ferroviario che le ha portate (molto) lontane, ma quando si oblitera il biglietto per il rientro, magari per il periodo limitato delle vacanze, è qui che il cuore comincia a battere con quella frequenza dei ricordi e del dispiacere. Un dispiacere dato per lo più dalle condizioni di degrado in cui la terra di Calabria versa ormai da anni, e nello specifico il problema che riguarda le coste. Ormai il 60% della popolazione si concentra proprio lì, in luoghi paradisiaci ma con un degrado da far accapponare la pelle non solo alle persone più sensibili. La voglia di tornare al paese natìo è tanta, la voglia di restarci poi, è diventata il motore che alimenta sogni e ambizioni realizzabili qui più che altrove. Utopia pura se si guarda con lo specchietto retrovisore a qualche anno fa, ma con l`emancipazione e la voglia di salvare paesaggi incantevoli eppure così miseri di turismo ha fatto sì che la voce preponderante fosse quella delle conterranee calabresi che, dalle loro esperienze fuori sede, hanno acquisito nozioni che, se applicate, possano riportare la terra calabrese all`antico splendore. E di luce riflessa nelle nostre coste ce n`è davvero tanta, ma da troppi anni, spiagge rese discariche a cielo aperto, e scheletri che non stanno negli armadi ma alla mercè di tutti materializzati in ammassi di case non terminate, fanno da cartina tornasole di dati allarmanti, come afferma Legambiente: 3.455 infrazioni accertate e 723 sequestri effettuati nell`ambito di reati ambientali solo nel 2012. Diverse sono le pioniere calabresi che hanno deciso di procedere fattivamente alla riqualifica di queste terre, la più determinata è sicuramente l`architetto Silvia Piccione, referente del Fai Giovani Calabria che lo scorso sei luglio, ha premiato i vincitori del concorso fotografico “Beyond Calabria”. Non un servizio fotografico sulle modelle, ma da modelle fungono i 752 km di costa calabrese (il 20% dell`intero stivale) da valorizzare e recuperare. Su questi due pilastri si sono scelti i vincitori del concorso. « C`è una progettualità pazzesca tra i giovani calabresi, insieme parliamo di come vediamo il nostro territorio tra dieci anni. Vogliamo rimanere per cambiarlo perché sentiamo una responsabilità  nei confronti dei nostri avi. Va bene imparare all`estero, ma poi torniamo: è nostro dovere cercare di trovare un modo di riequilibrare la situazione. Il lavoro te lo crei è questo è un discorso che vale per tutto il Sud » afferma in un`intervista pubblicata su “D Repubblica” la Piccione. E se le donne sono  brave ad abbinare accessori e borse, perché non sperare con e per loro in un futuro migliore?

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