CATANZARO «Una pessima e poco educativa abitudine a “condoni” ingiustificati per quanti, senza averne titolo, occupano alloggi “pubblici”». Salvatore Scalzo, capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Catanzaro, commenta così l`approvazione della legge regionale che si traduce in una maxi sanatoria per gli inquilini abusi dell`Aterp. «Dal Consiglio regionale – spiega Scalzo – è arrivata una pessima prova di educazione civica, con una azione simile a un colpo di mano silenzioso e sottotraccia, una vera e propria beffa, mentre sarebbe opportuno conoscere – proprio per andare incontro ad esigenze forti e, spesso, drammatiche di edilizia abitativa, anche al fine di evitare illegittime occupazioni ed insopportabili “sanatorie” – quali attività la giunta regionale intende porre in essere, in applicazione della legge regionale n.36/2008, su questo tema scottante».
La crisi si sente e le soluzioni dovrebbero essere altre: «La Calabria necessita, nelle politiche della casa, di interventi mirati ed incisivi indirizzati alle categorie più deboli e disagiate, che si proceda a nuove costruzioni di alloggi popolari soprattutto in quelle città e Comuni dove la tensione abitativa le rende necessarie ed indispensabili, dove preme una domanda che diventa sempre più pressante e non aggirabile. Meglio avrebbe fatto il Consiglio regionale a pretendere dal Dipartimento dei Lavori Pubblici di rendere pubblica la relazione, prevista chiaramente dall’articolo 8 della legge regionale numero 36/2008, sullo stato di attuazione dei programmi di edilizia sociale ed in particolare sull’utilizzazione dei fondi pervenuti alla Regione Calabria fin dal 2001 che tornerebbero certamente utili per essere investiti in interventi di edilizia sociale mai tanto necessari come in questa drammatica fase della vita regionale». Scalzo chiama in causa anche il suo partito: «Invito, l’opposizione in consiglio regionale e, in particolare, il Partito democratico, a operare molto più incisivamente su questo versante e a pretendere che sia premiato, innanzitutto chi le regole le rispetta, non chi le aggira. Per quanto grave sia la situazione di disagio delle famiglie occupanti, a cui va pure posto rimedio, il rispetto delle regole deve sempre valere, altrimenti è il caos». (0020)
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