ROSARNO «Sono venuta qui per ascoltare e farmi carico dei problemi della Calabria». La presidente della Camera Laura Boldrini ha esordito così, prendendo la parola nell’auditorium comunale di Rosarno, prima tappa di una visita di due giorni nella regione. Un viaggio non solo simbolico – ha chiarito – «non una passerella, sarebbe il segnale peggiore, ma la volontà di non lasciare solo questo territorio e i suoi cittadini ai quali non si può chiedere di essere degli eroi». La presenza invasiva e asfissiante della criminalità organizzata è una lesione dei diritti umani «chi vive in questi territori è un cittadino a libertà limitata». Di grande importanza – ha sottolineato la Boldrini – la recentissima decisione della Commissione giustizia della Camera che ha approvato «la riforma del voto di scambio che arriverà lunedì in Aula. La nuova normativa prevede che per far scattare il reato di voto di scambio accanto alla consegna di denaro anche ogni altra utilità». La presidente della Camera ha espresso solidarietà e vicinanza alla Girasole ed alla Lanzetta, come al sindaco di Nicotera, la cui abitazione è stata fatta segno di numerosi colpi di kalashikov. «Cose del genere le ho viste in contesti di guerra, mi meraviglio che i mass media non si siano occupati della vicenda. Chi è esposto, invece, sono i cronisti locali, che mettono a repentaglio la loro vita per accendere i riflettori sulla regione». Sono venuti in tanti a Rosarno, il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho ed i sostituti Michele Prestipino, Alessandra Cerreti, il procuratore di Palmi Giuseppe Creazzo, i vertici provinciali delle forze dell’ordine e le autorità religiose. A rivolgersi alla presidente Boldrini, il sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi, la quale ha rimarcato che Rosarno risente «del crollo dell’agricoltura e della pesante emigrazione di cervelli» e come si corra il rischio di ritenere che «lo Stato abbia traslocato da Rosarno vista l’incomprensibile scelta di trasferire il nucleo di Polizia anticrimine». L’imprenditore Gaetano Saffioti, da otto anni sotto scorta. Saffioti ha rivendicato di voler continuare ad «essere quel sassolino nella scarpa della ‘ndrangheta. La magistratura e le forze dell’ordine compiono quotidianamente una straordinaria mole di lavoro, ma talora il sistema giudiziario consente riduzioni o sconti di pena nei confronti di componenti della ‘ndrangheta, mentre le pene dovrebbero essere certe». Sulla stessa lunghezza d’onda Antonino De Masi, altro coraggioso imprenditore. De Masi ha ricordato il grave attentato dello scorso 12 aprile, quando, nella notte, furono esplosi 44 colpi di kalashikov contro la sua azienda. «Opera da 60 anni e chiuderò il prossimo 20 luglio se non potrò accedere al Fondo per le vittime del racket e dell’usura. Il mondo dell’impresa – ha detto – deve denunciare e le imprese hanno bisogno di veder rispettata la dignità». Anche Carolina Girasole e Maria Carmela Lanzetta le sindaco dimissionarie di Isola Capo Rizzuto e di Monasterace hanno preso la parola. L’ex primo cittadino di Isola ha ripercorso l’ attività amministrativa nella quale «abbiamo mantenuto fede a quanto promesso in campagna elettorale, costruendo opere di urbanizzazione primarie, ostelli, verificato il bilancio, abbattuto un manufatto abusivo». Maria Carmela Lanzetta ha ricordato la tradizione di impegno delle donne calabresi «due donne sindaco – ha affermato – sono state abbattute da fuoco amico, ne è rimasta solo una Elisabetta Tripodi, a lei ora toccherà portare avanti la buona politica e la buona amministrazione». Dopo Rosarno, la presidente della Camera si recherà a Riace, dove il sindaco Domenico Lucano le conferirà la cittadinanza onoraria. Domani a Lamezia Terme, alla presenza del sindaco Gianni Speranza, la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria a 400 bambini stranieri, nati e cresciuti in Italia. La presidente Boldrini incontrerà infine gli imprenditori dell`associazione antiracket.
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