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COSENZA A Tarsia il recupero della memoria

Venerdì 9 maggio dalle ore 9,30 nella sede della Fondazione Museo Internazionale della Memoria Ferramonti di Tarsia, si terrà una  giornata di riflessione sul valore della memoria e sul ruolo attiv…

Pubblicato il: 12/07/2013 – 13:09
COSENZA A Tarsia il recupero della memoria

Venerdì 9 maggio dalle ore 9,30 nella sede della Fondazione Museo Internazionale della Memoria Ferramonti di Tarsia, si terrà una  giornata di riflessione sul valore della memoria e sul ruolo attivo della  scuola partendo dalla presentazione del libro “Strappato alla morte”  e dal diario manoscritto  di Gustavo Milicchio “Memorie di prigionia”. Nell’occasione  ci sarà la cerimonia di consegna di una  pietra portata da Israele  da parte del referente della comunità ebraica di Napoli e del Meridione Roque Pugliese  ai familiari di Serafina Mauro , per gli atti di benevolenza svolti dalla donna nei riguardi degli internati ebrei del campo di concentramento. Interventi: Antonio Scaglione (sindaco di Tarsia), Maurizio Biasi (sindaco di Lappano), Franco Panebianco (presidente della Fondazione Museo Internazionale della Memoria Ferramonti di Tarsia), Roque Pugliese (Referente della Comunità ebraica di Napoli e del Meridione), Tommaso Orsimarsi (Scrittore), Alba Battista (Associazione dalla Terra al Sapere maestro Gustavo Milicchio), Alessandra Carelli  (Rete Universitaria per il Giorno della Memoria). Mostre: Tempi di scelta. Storie di 4 luoghi (Museo Cervi, Fondazione ex Campo Fossoli, Fondazione Villa Emma, Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole. Un progetto di / A project by: Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna e dell’ Anne Frank House, Amsterdam), gli artisti Nina Gonzalez ed Epeo dedicano due personali al campo di Ferramonti di Tarsia. Presenza all’evento dell’orchestra del Polo scolastico di Rovito L’artista Luciana Vita per l’occasione  ha realizzato il video “Una comunità i suoi protagonisti-Ricordando Mario Li Trenta” con il contributo attivo della V classe primaria di Lappano.

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L’orgoglio di essere uomini e donne del Sud, e per ritrovare nella storia del Meridione d’Italia le ragioni e l’orgoglio di una capacità mai venuta meno. Richiamerà ancora con forza questo la presentazione della seconda edizione de “Il Regno Perduto  Quando il Sud era l’Italia”, Edizioni Iuppiter, di Antonino Ballarati, che ha mietuto grande successo, in programma venerdì 9 maggio, a partire dalle ore 17,30 nel salone del Circolo cittadino di Castrovillari grazie allo stesso, al Kiwanis International e all’Amministrazione comunale. All’iniziativa porgeranno il saluto il Presidente del Kiwanis Club del capoluogo del Pollino, Giacomo Cucè, il Sindaco, Domenico Lo Polito, ed il Presidente del Circolo, Angelo Giannoni. Mentre gli interventi, prima delle conclusioni da parte dell’autore Ballarati, sono affidati a Leonardo Alario della Consulta Scientifica della Federazione Italiana Tradizioni Popolari, e all’ispettore emerito del Ministero dell’Istruzione, Francesco Fusca. Il tutto, coordinato dalla docente Minella Bloise, sarà connotato dalla lettura di alcuni passi tratti dal libro, curati dalle voci di Anna Lauria e Gianni Colaci.L’opera è un viaggio storico lungo 28 secoli, dalla civiltà greca all’invasione dei Piemontesi, tra curiosità, eventi conosciuti e vicende poche note del Regno delle Due Sicilie e della stessa Calabria, nel quale l’autore, con sguardo da cronista, accompagna il lettore in un excursus storico ed antropologico del Sud, raccontandone amarezze e destini, slanci eroici e solenne bellezza, come testimoniano la Calabria ed il Mezzogiorno d’Italia dove, sui loro territori, grazie alle capacità, risorse, intuizioni, determinazioni nell’intrapresa, nella gestione dell’esistente, nella genialità dei suoi uomini e abilità anche di saper amministrare la cosa pubblica, sono stati ottenuti grandi primati: dal primo ponte sospeso in ferro sul Garigliano a Minturno vicino Latina, alla prima illuminazione a gas di città, al primo telegrafo elettrico, alla più grande  industria metalmeccanica come quella di Pietrarsa a pochi chilometri da Napoli, all’essere primi per la produzione di guanti, alla prima locomotiva a vapore, prima ferrovia e stazione Napoli-Portici, prima nave da crociera in Europa, alla miglior finanza pubblica, alla prima istituzione del sistema pensionistico, al minor numero di tasse fra tutti gli stati italiani, alla più alta quotazione di rendita dei titoli di Stato e tanto altro ancora,esprimendo, così, le eccellenze e la laboriosità di questo popolo, poco riconosciuto per quello che sapeva esprimere. L’autore, studioso ed amante del mondo omerico e dei protagonisti del mito e della storia come testimoniano, tra l’altro, i suoi romanzi “La guerra di Troia” pubblicato nel 2005, “Il mito della Guerra di Sybaris” nel 2007, e per la Iuppiter Edizioni “Così ho sedotto Roma”, romanzo storico sulla figura di Messalina, con questo libro desidera dare dignità al Mezzogiorno d’Italia tra la potenza di Roma, le influenze bizantine, i re, le strategie dei papi, i moti rivoluzionari e garibaldini, l’Unità d’Italia e la storia dei briganti. «Quegli infelici – ricordava Francesco II di Borbone – che difendono in una lotta diseguale l’indipendenza della loro patria ed i diritti della loro legittima dinastia…».

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Venerdì 9 maggio alle 18 nel Terrazzo Pellegrini presentazione del volume “Le donne del pane” di Pina Oliveti; intervengono Gina Guarasci, direttore della rivista Ilfilorosso, e Gianfranco Donadio, antropologo; conduce Antonietta Cozza, ufficio stampa Lpe. Musiche di Sandro Sottile, letture di Antonio Simarco e Rita Davoli. Seguirà una degustazione a cura del Panificio di Cuti. Un libro mescolato di storia, antropologia, memorie antiche, racconti, profumi, piatti della tradizione, cromatismi, suoni, echi lontani. “Le donne del pane” di Pina Oliveti è un libro ad intarsi che s`intesse di moltissime voci che sono quelle di un paese – Rogliano e, in particolare, del rione Cuti – raggomitolate intorno al tema del pane che è reale e metaforico insieme perché il pane è la vita e le storie sul pane raccontano storie di vita quando la vita però aveva un altro senso e sapore. L` autrice, che nella vita cura le relazioni esterne del rinomato panificio Cuti, si presenta al lettore come la voce narrante che tanto ricorda il modo di scrivere di Giovanni Verga e, camminando per le strade del suo paese, lascia parlare le “donne del pane” che, sante custodi di un`atavica tradizione familiare , narrano le storie del pane e dei suoi segreti e regalano al lettore le ricette della tradizione che si perdono nei tempi e , ad una semplice scorsa con gli occhi, sprigionano profumo e gusto quasi si potessero saggiare. Le donne del pane sono Flora, Ida, nonna Marietta, nonna ” Chella”, nonna Antonietta, Peppina, Peppinella di 101 anni. Nelle loro parole, nelle rughe come solchi di vita e di passato , nelle mani che sapientemente hanno ammassato il pane per intere generazioni , si srotola la Storia che è, sì, microstoria ma contribuisce a ricostruire la storia piu grande che è fatta di tasselli molteplici. Una Storia di fatica e fatiche, di duro e piagante lavoro, di povertà e di guerra, di pane come salvazione e salvezza, solidarietà e amore, famiglia e coniugalità, mitologia ancestrale ed elemento magico- rituale. Un libro, dunque, “Le donne del pane” con forte vocazione etnoantropologica che affascinerà molto il lettore che non potrà non perdersi nel profumo di miele caramellato e nel sapore di grano del particolare pane di Cuti.

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Venerdì 9 maggio alle 18 la sede dell`Accademia Cosentina (piazza Prefettura) ospiterà la conferenza di Franco Galiano sugli ebrei in Calabria.

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Venerdì 9 maggio alle ore 21, nel suggestivo scenario del Protoconvento Francescano di Castrovillari seguite “Le impronte del cuore”, spettacolo del comico cosentino Francesco Arno, in collaborazione con l’Associazione “Oasi” di Francesca Mendola e il gentile apporto organizzativo di Adele Saporito L’evento  è stato fortemente voluto per sensibilizzare e dare un aiuto concreto ai volontari che si prodigano in soccorso del fenomeno del
randagismo. La serata è patrocinata dall’ Amministrazione Comunale di Castrovillari, il cui sindaco Domenico Lo Polito ha gentilmente concesso il teatro del Protoconvento per lo svolgimento della manifestazione. Francesco Arno intratterrà il pubblico con i suoi esilaranti monologhi, felice di potersi esibire ancora una volta  nella sua Calabria, dopo la sua partecipazione  alla trasmissione televisiva “Made in Sud” , in onda su Rai 2. Il comico porterà in scena le sue riflessioni ironiche e pungenti sulla Calabria e sull’essere calabresi, facendo ridere e riflettere sulla realtà del nostro tempo. Graditissimi ospiti dell’evento saranno: Carlo Catucci, che presenterà la serata con la sua simpatia e professionalità e gli allievi della Scuola di Danza “Sarà Danza” di Castrovillari che si esibiranno nel corso dello spettacolo. Il costo del biglietto d’ingresso è di €10 ma la cosa più importante da sottolineare è che  parte dell’incasso sarà destinato a seguire le impronte del cuore, ovvero combattere il randagismo ed aiutare tutti gli sfortunati amici a 4 zampe che si ritrovano senza una casa ed un padrone. I biglietti potranno essere acquistati la sera dello spettacolo in teatro e saranno messi anche in prevendita nel bar pasticceria “Donna Jacopa” di via Fedele Calvosa 4 (di fronte ospedale) e nella scuola di danza “Sarà Danza” di via Umberto Caldora. Info: 349 1035839. «Invitiamo  tutti alla partecipazione di questo  evento che servirà a divertire ma soprattutto a donare».

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Sarà visibile fino a sabato 10 maggio al centro Vertigoarte (via Rivocati 63) la mostra di Bruno Ceccobelli dal titolo “Summa 2014 Felix”. Vertigo Arte, presente nel territorio calabrese da più di dieci anni con manifestazioni di carattere nazionali e internazionali, rende omaggio al maestro Ceccobelli con un evento che vedrà coinvolto l’artista in un’operazione in cui la simbologia e la ricerca poetica saranno il fulcro della sua continua ricerca. La mostra, curata dal critico d’arte Ghislain Mayaud, è accompagnata dal catalogo Pictura edito nella collana “Arte Contemporanea” da Rubbettino Editore. Per la realizzazione dell’evento espositivo, si ringrazia Luigi Verrino e Bruno Ceccobelli per averci concesso i simboli del suo pensiero filosofico e una parte della sua anima pittorica. «Si raggiunge il giusto atteggiamento spirituale dell’artista quando i preparativi e l’opera, il mestiere e l’arte, il materiale e lo spirituale, il soggettivo e l’oggettivo trapassano senza discontinuità l’uno nell’altro». E. Herrigel sa che il punto di partenza del linguaggio pittorico germoglia nell’esplosivo caos imbevuto di panico; l’unico percorso tangibile per il perfezionamento del gesto, viaggia nell’esattezza della disciplina fondata sul Sapere simbolico. Undici pezzi segnati da una miriade di segni raccolti come sassi nel Panaru del quotidiano, totalizzano lo spazio espositivo. Rimbalzano lettere dell’alfabeto, sagome di suole, energiche spirali in parte disegnate su scudi per possibili bizantini santi, cubi e quadrati, impronte di mani aggrappate al cielo, croci chiare o scure e cerchi neri non distanti da un nudo piede. Un così sia, amen, sorvola le ombre delle eve vicino al taglio di una M disposta nel dividersi per trasformarsi in un 11 speculare, il numero dei lavori sulla parete. Un autentico e complesso laboratorio alchimista trasloca nell’installazione mutando le allegorie nel numero perfetto del Tao, in via del Cielo e della Terra per una felicità alta» (Ghislain Mayaud). Catalogo in galleria.

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Il jazz di Enrico Granafei sabato 10 maggio alle 21 al teatro Rendano. Un concerto a ingresso gratuito promosso dall’amministrazione comunale per omaggiare il grande artista cosentino: Enrico torna a casa, dal “suo” pubblico e sul palcoscenico più prestigioso. In questo caso non si tratta del Fiabeschi cinematografico di Max Mazzotta che, studente fuori corso, fa rientro in Calabria per ritrovare il sostegno della famiglia, bensì di un altro Enrico e dello stesso richiamo alle radici: Enrico Granafei, musicista bruzio trapiantato da anni nel New Jersey  e che, questa volta, tra tante tournée in giro per il mondo, farà tappa nella città che gli ha dato i natali e a cui lo lega un amore viscerale. Cosenza ricambia questo affetto omaggiandolo il prossimo 10 maggio con una serata tutta per lui in programma al teatro Rendano e offerta dall’Amministrazione comunale (l’ingresso è gratuito).  Il sindaco Mario Occhiuto lo aveva già anticipato lo scorso anno di questi tempi e la promessa per i fan del jazz e del maestro Granafei viene ora a concretizzarsi, cogliendo l`occasione di una data francese del musicista in quei  giorni. Nella circostanza, sarà presentato  e proiettato il documentario di Gianluca Bozzo, “Walnut Street Station – Last jazz stop from NY”, un viaggio emozionante girato nel 2013 fra il centro storico di Cosenza, la grande mela e Montclair, dove Granafei vive e gestisce il “Trumpets Club Jazz”, riferimento mondiale per i grandi nomi e per gli appassionati del genere. Dalle immagini, che sono insieme racconto e storia, si passerà quindi alla musica con un concerto che rappresenta l’abbraccio dell’artista alla sua città, e viceversa. Sul palco con Granafei, a partire dalle 21 di sabato 10 maggio, anche il “Danilo Blaiotta trio” (Danilo Blaiotta al piano, Silvio Ariotta al contrabbasso e Fabrizio La Fauci alla batteria) e la partecipazione del maestro Giuseppe Maiorca. Non mancherà il tributo a due indimenticati uomini di cultura scomparsi di recente, quali il liutaio Vincenzo De Bonis e il drammaturgo Vincenzo Ziccarelli.

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Sabato 10 maggio alle 21 al teatro “Morelli” il centro studi danza Dance Project metterà in scena “È cchijù vicinu `e denti du` parenti”, commedia in vernacolo calabrese in due atti di Barbara Bruni e Antonio Conti. Con loro sul palco anche Giuseppe Conti, Paolo Gagliardi, Francesca Marchese, Simona Mendicino, Carmine Reda e Marco Tiesi. Ingresso 5 €. Prevendita: Dance Project via Idria 15/19, info: 0984 21874.

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Domenica 11 maggio alle ore 18 al teatro “A.Rendano“ il dramma in atto unico per Teatro Danza “Delle corrose carni“, spettacolo a scopo benefico finalizzato alla raccolta di fondi per l’Unicef Calabria. La manifestazione ha per oggetto una produzione teatrale di Teatro-Danza prodotta e presentata in molti teatri italiani dall’associazione e compagnia Teatro dei XXIII-E.M.A Elibats Moving Arts. L’opera per il teatro danza presentata in alcune tra le più importanti rassegne di teatro danza italiane è un dramma in atto unico che unisce prosa, opera lirica e teatro danza, dal titolo: “Delle corrose Carni-Dido et Aeneas” di Rosario Amato, coreografia di Filippo Stabile, regia di Rosario Amato e Filippo Stabile, interpretazione teatrale di Anna Macri e Giovanni Turco. Lo spettacolo, della durata di un`ora e 30 minuti circa, si impernia su un testo teatrale inedito scritto da Rasario Amato su suggestione Vergiliana e dedicato al contrasto antropologico e intimistico tra Didone ed Enea. L’opera di una donna in perenne rivolta contro il maschile, contro leggi scritte da uomini, contro una volontà declinata e subita al maschile. Didone nel suo incontro con Enea solca il confine di un femminismo esistenziale e intimistico, dalle tine moderne ed esistenzialistiche. Un amore corrotto e distrutto che diviene lo scontro tra due mondi, tra due declinare l’esistente. Il maschile e il femminile, nudi, innanzi debolezze e orgogli, fato e volontà, sangue e riscatto. Il dramma classico si macchia delle tinte intimistiche e franche del post-moderno, l’epica si fa relativistica analisi psicologica, due mondi nell’ultimo confronto in un clima sospeso tra vita e morte, delirio e ragione in un averno metafisico e scomposto, simbolista e carnale, dilaniano le carni dell’essente. La danza contemporanea interpretata e diretta da filippo stabile con 2 danzatrici
e 2 danzatori, di caratura internazionale, marcano il tempo cupo e surreale di un dramma le cui declinazioni imprevedibili, tolgono il fiato e restituiscono al lettore la più intima natura della debolezza umana. Yin e Yang che il corpo dei danzatori, come in un tributo di carne e forme, rappresenterà, si intreccerà con gli attori sospesi nella loro dimensione di spettri, ontologici tributi al non essere. Terra, acqua, legami fisici saranno oggetti scenici che disegneranno “l’orrido campo” di amore che corrode le carni. Le musiche barocche di Henry Purcell tratte dall’opera omonima e interpretate dal celebre e storico mezzo soprano Tatiana Troyanos, edizione epica, renderanno il clima al limite dell’inverosimile. La parola si fa scultura e il dramma tra urla e intima ossessione disegnerà nell’orchestra di corpi nudi, la sinfonia cacofonica di una musica fuori dal tempo. Lo spettacolo gode della co-produzione dell’Artemis di Monica Casadei, la più importante compagnia di teatro danza italiana.

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Martedì 13 maggio dalle 21 nell`aula F2 del cubo 18C dell`Unical (Arcavacata di Rende) la rassegna Milf (musica indipendente letteratura filosofia) propone “Affinità-divergenze tra la letteratura contemporanea e noi”: incontro con Christian Raimo. Sarà anche visibile “Trasmutazioni”, la mostra di Gennaro Balzano.

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Come già anticipato nel corso della serata del 24 aprile, il previsto spettacolo di Scena Verticale “Italianesi” di e con Saverio La Ruina in programma al Franz teatro di Portapiana è rinviato a giovedì 15 maggio (inizio ore 20,30).

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Previsto per il 29 aprile al Teatro Auditorium Unical di Arcavacata di Rende, lo spettacolo di Paolo Rossi “L’importante è non cadere dal palco” è stato posticipato a lunedì 19 maggio (sempre alle ore 21). Paolo Rossi, per ragioni di salute, è stato impossibilitato a raggiungere il teatro nella serata programmata. Ne “L’importante è non cadere dal palco”, tra le repliche più attese della stagione Unical 2014, si va dal cabaret al Mistero buffo 2.0, attraverso Molière, Cecchelin, Jannacci, Gaber, fino ad arrivare a Shakespeare. Il nuovo one man show di Rossi è un excursus sul suo teatro e i suoi maestri, lezioni di teatro in pillole per giovani artisti. «Il qui e ora della rete, il là adesso già detto, della tv digitale satellitare fino alle telecamere sparpagliate in ogni angolo delle nostre città in nome della nostra sicurezza – più spesso però a crimine avvenuto – traslocano il teatro da palcoscenico del mondo al mondo in uno sterminato palcoscenico, studio, set. In poche parole il teatro si può far ovunque, la sua storia si racconta nei cortili, nelle piazze, nelle case o ville, per la strada e qui sta il qui e ora se lì si trova voluta o per caso una telecamera abbiamo voilà, per qualcun altro magari lontano chilometri e chilometri, il là e adesso in una sorta di magica fruizione differente ma contemporanea. Il teatro può tornare a occupare nella società un importante ruolo se saprà giocare sui confini tra realtà e finzione, quadro e cornice, scena, quinta e platea e soprattutto se sapranno i suoi attori disciplinarsi per recitar nello stesso momento qui e altrove». Paolo Rossi si è scusato dell`imprevisto che ha compromesso la sua partecipazione alla replica di fine aprile, occasione a cui teneva in modo particolare vista la sua assenza da anni dalla scena calabrese. L’artista, scusandosi per il disagio arrecato al pubblico e agli organizzatori, ringrazia il Teatro Auditorium dell’Università della Calabria e il Cams per la comprensione dimostrata e per la collaborazione a trovare una nuova occasione di un incontro prezioso con il pubblico calabrese. Biglietti: poltronissima e poltrona intero € 15, poltronissima e poltrona ridotto € 10 solo in agenzia (under 18 – studenti Unical – dipendenti Unical tesserati Ass. Cult. “Il filo di Sophia” e “Fata Morgana”).

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Venerdì 30 maggio il rapper Mistaman, uno dei talenti assoluti del liricismo su scala nazionale in forza alla crew Unlimited Struggle, si esibirà al Cantiere 31 col suo nuovo album M-Theory.

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Sarà aperta al pubblico fino a sabato 31 maggio 2014 a Palazzo Arnone (sede della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e della Galleria Nazionale di Cosenza) la mostra Cosenza Scienza – Storie e strumenti scientifici per viaggiare nel tempo. L’esposizione, di notevole valenza didattica, propone strumenti, apparati storici e reperti naturalistici appartenenti alla cospicua collezione tecnico-scientifica del liceo classico “Bernardino Telesio” di Cosenza acquisita nel corso della sua lunga e autorevole storia a partire dal 1861. La mostra è divisa in sezioni: fisica moderna (serie di tubi a vuoto, rocchetto di Ruhmkorff, Scala di Cross, Spettroscopio di Kirckoff e Bunsen, ecc.); elettromagnetismo (elettromagnete, sezione di cavo elettrico transoceanico, ago magnetico, modelli di motori elettrici, macchina del dott. Spalmer per terapia medica); acustica (canne sonore, modello di microfono a carbone, modello di telefono, sirena di Cagniard de La Tour, microfono di Bell); ottica (lanterna magica, episcopio, microscopio composto, camera obscura, modello di proiettore, microscopio solare, stereoscopio a cassetta ecc.); la nascita della chimica: l’alchimia (Athanor, vetreria, storte, alambicchi, distillatore ecc.; riproduzione di un laboratorio alchemico di fine ‘700). Non mancherà uno spazio scenico dove attori professionisti proporranno il testo teatrale “La Scienza oscura – il monologo dell’Alchimista” che racconta il cruciale passaggio alla moderna chimica quantitativa. Per i più piccoli sono previste, altresì, azioni interattive con strumenti ricostruiti o giocattoli scientifici a tema. L’iniziativa è voluta dal liceo classico “Bernardino Telesio”, dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e dalla Società Bottega Scientifica. Info: 0984 95639 – referente: Maria Clotilde Cariello.

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Sono partite il 5 maggio le prevendite del concerto che Renzo Arbore assieme alla sua Orchestra italiana terrà sabato 9 agosto nello straordinario scenario del Teatro dei Ruderi di Cirella, a Diamante. L’evento è organizzato da Maurizio Senese della Esse Emme Musica, con il patrocinio del Comune di Diamante: il concerto del 9 agosto è stato fortemente voluto dal promoter, a seguito di un desiderio espresso dallo stesso Renzo Arbore nel corso di un’intervista televisiva, ma anche in virtù della grande affluenza di turisti campani che da anni arriva nella stagione estiva in questa località turistica calabrese per trascorrere le vacanze. I biglietti per assistere al concerto saranno disponibili in tutte le prevendite con postazione elettronica del Sud Italia, e online, dove potranno essere acquistati attraverso il circuito della Ticket Service Calabria. I costi dei biglietti del concerto di Renzo Arbore, comprensivi di prevendita, sono i seguenti: settore gold numerato € 52,50; settore gradinata non numerato € 40,00. La Esse Emme Musica ricorda inoltre che da lunedì 5 maggio saranno in vendita anche i biglietti per i due concerti calabresi di Alessandra Amoroso, il 19 agosto al Teatro del Ruderi di Cirella, a Diamante, e il 21 agosto all’area Magna Graecia di Catanzaro.

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