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Maria Concetta Cacciola assassinata?

PALMI Omicidio e non suicidio: è quanto ipotizzano i giudici della Corte d`assise di Palmi al termine del processo per la morte della testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola, deceduta nel 20…

Pubblicato il: 13/07/2013 – 18:41
Maria Concetta Cacciola assassinata?

PALMI Omicidio e non suicidio: è quanto ipotizzano i giudici della Corte d`assise di Palmi al termine del processo per la morte della testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola, deceduta nel 2011 per ingestione di acido muriatico. La Corte, infatti, ha condannato i genitori e il fratello per maltrattamenti ma senza la morte come conseguenza e ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura di Palmi in merito alla relazione del consulente medico-legale dell`accusa sull`autopsia.
La Corte d`assise, presieduta da Silvia Capone, ha quindi condannato il padre di Maria Concetta, Michele Cacciola, a 6 anni di reclusione, la madre Anna Rosalba Lazzaro a 2 anni e il fratello Giuseppe a 5 anni e 4 mesi, ma solo per maltrattamenti.
Nel dispositivo della sentenza (le motivazioni saranno rese note tra 90 giorni), i giudici della Corte hanno anche disposto l`invio degli atti alla Procura in relazione alle dichiarazioni di due legali di Rosarno, gli avvocati Gregorio Cacciola e Vittorio Pisani, e di altre persone.
Dalla decisione della Corte si evince, anche secondo una lettura fatta in ambienti giudiziari, che per i giudici Maria Concetta Cacciola, morta il 2 agosto 2011, sarebbe stata uccisa e non si sarebbe suicidata, come era emerso dalle perizie fatte svolgere dalla Procura di Palmi che per la morte della donna aveva chiesto la condanna di genitori e fratello a 21 anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia seguiti da suicidio e violenza per costringere la donna a ritrattare le sue dichiarazioni alla magistratura e quindi a commettere i reati di falsa testimonianza e favoreggiamento.
In particolare, Maria Concetta Cacciola sarebbe anche stata minacciata di non vedere più i figli se non avesse ritrattato le sue accuse. La donna aveva deciso di collaborare con la giustizia parlando di ciò che sapeva sulla sua famiglia e sui Bellocco di Rosarno. Maria Concetta, infatti, era nipote del boss Gregorio Bellocco, cognato del padre Michele.
Maria Concetta Cacciola, dopo avere iniziato a testimoniare, era stata trasferita in una località protetta, dove era rimasta fino al 10 agosto del 2010, quando decise di tornare a Rosarno per riabbracciare i figli rimasti a casa dei nonni in attesa del perfezionamento delle pratiche per il loro trasferimento nella sede protetta. A distanza di qualche giorno, il 20 agosto, la donna morì per l`ingestione di acido muriatico.                      Sono stati restituiti alla Procura di Palmi affinché indaghi in ordine al reato di omicidio per «avere impiegato un mezzo venefico e agito con premeditazione» gli atti del processo a carico dei genitori e del fratello di Maria Concetta Cacciola. È quanto si legge nel dispositivo della sentenza con cui la Corte d`Assise di Palmi ha condannato i tre per maltrattamenti.   Reato, prosegue il dispositivo, «aggravato per avere agit ocon metodo mafioso e al fine di agevolare l`associazione a delinquere di tipo mafioso denominata `ndrangheta, e in particolare la cosca Bellocco-Cacciola». (0050)

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