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È calabrese la Kinsella italiana

ROMA Divertente, piccante, glamour. Perfetto per l`estate, arriva il romanzo d`esordio di una Sophie Kinsella nostrana che si nasconde dietro lo pseudonimo di Lulù Librandi. L`autrice è un avvocato…

Pubblicato il: 14/07/2013 – 15:30
È calabrese la Kinsella italiana

ROMA Divertente, piccante, glamour. Perfetto per l`estate, arriva il romanzo d`esordio di una Sophie Kinsella nostrana che si nasconde dietro lo pseudonimo di Lulù Librandi. L`autrice è un avvocato calabrese, classe 1976, che lavora da diversi anni in un importante studio internazionale di Roma ed è allieva della scuola di scrittura “Omero” nei cui laboratori è nato “C`ero una volta…”, che esce ora per Fazi editore che lo ha lanciato con una grande festa a Roma.
«È un libro leggero ma non troppo, perché con leggerezza tocca temi importanti come l`insicurezza e l`inserimento di una donna in un contesto estraneo, dove deve faticare il doppio rispetto ad un uomo, ma alla fine la mia protagonista ce la fa” dice all`Ansa la scrittrice-avvocato. Il paragone con Sophie Kinsella «mi imbarazza – spiega – ma è vero che la protagonista di I love shopping è un po` Lulù: deve superare delle difficoltà e ha le sue insicurezze».
Costruito attraverso una serie di flashback – con colonna sonora “A te” di Jovanotti e in apertura la citazione di Charlie Brown «Non c`è niente che toglie il gusto al burro di noccioline quanto l`amore non corrispost» – il romanzo vede Maria Luigia Librandi, detta Lulù, avvocato come l`autrice del libro, svegliarsi in una clinica senza sapere nulla di sé. Ha perso la memoria in modo piuttosto rocambolesco e l`unico contatto con la realtà passata sembra essere una favolosa borsa: la Birkin in pelle di coccodrillo rosa che trova accanto al suo letto con un biglietto in cui le viene chiesto perdono. «La protagonista è parte di me. Da dodici anni lavoro in uno studio d`affari a Roma e volevo leggere la realtà che mi circonda seguendo la mia vena umoristica. Molte persone dello studio si sono riconosciute nella storia e adesso ci tengono al loro personaggio. All`inizio avevo qualche timore, ma l`hanno presa bene».
Il romanzo, che racconta molti locali glamour di Roma, è anche un omaggio, spiega Lulù Librandi, «alla città eterna che non mi ha discriminata. Anzi, mi da dato tutte le opportunità che cercavo quando sono arrivata dalla Calabria”, sottolinea e rivela che il suo paese d`origine è Rossano, diventato nel libro Punta Alba. In omaggio proprio alla sua terra ha scelto anche il cognome Librandi «molto diffuso in Calabria», mentre «Lulù – spiega – è il nomignolo che da piccola mi ha dato mia zia. Il mio nome vero è troppo pesante: Maria Assunta Galluccio».
Sempre avvinghiata alla sua borsa rosa, che troneggia anche nella copertina del libro, Lulù, mentre cerca di ricomporre il puzzle di quello che le è accaduto, sente nella sua mente un affollarsi di domande: «È soddisfatta della propria vita?», «È stata lei a cercare di voler dimenticare qualcosa?», «E chi è la donna elegantissima che l`aspetta nel corridoio su tacchi Louboutin implorando di incontrarla?», finché nulla sarà più come prima. Ad aiutarla a ricostruire il suo passato – dalla partenza giovanissima dalla Calabria verso la capitale, al lavoro nello studio legale – sarà però l`affascinante medico di quarant`anni Andrea Martini. Attraverso una serie di incontri organizzati dal dottore che terrorizzano Lulù, un pezzo alla volta riaffiora l`identità della ragazza e dall`oblio riemergerà anche il rapporto con Alessandro Malaspina da cui Lulù si è sempre sentita attratta. «Quindi nessuna anticipazione, nessuna facilitazione. Dovrò andare a tentoni nel buio, circondata da sconosciuti che mi scruteranno, esamineranno, commiseran…
commiserira… commisereranno!», pensa la ragazza quando le vengono annunciate le visite.
«Malaspina è davvero il mio compagno ed è lui che mi ha spinta a scrivere il romanzo. Le prime parti della storia si sono sviluppate intorno a lui. In fondo questo è un romanzo d`amore. Il mistero del libro è proprio su come Andrea Martini diventi Alessandro Malaspina», racconta la Librandi, che è anche animatrice della seguitissima sezione Costume del blog Le Meraviglie (www.lemeraviglie.net) e sta pensando a un seguito di “C`ero una volta…”. «Magari il pubblico si affeziona a questo
personaggio e allora scriverò un sequel», conclude. (0020)

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