TREBISACCE In un`ora e quattro minuti, Gaetano Napoli ha vinto la sua sfida, iniziata a Torre Faro e finita a Cannitello. Tutte quelle bracciate, però, erano una preghiera rivolta alla sanità calabrese. Lo scopo dell`impresa, infatti, era quello di “convincere” la Regione a riaprire l`ospedale di Trebisacce, chiuso per rispettare i vincoli del Piano di rientro, con un po` di burocratica fretta. Ad aspettare Gaetano a Cannitello, oltre alla moglie e ai figli, c`erano molti cittadini di Trebisacce e qualche sindaco arrivato apposta dall`Alto Jonio cosentino.
Gaetano Napoli, che risiede da anni a Torino per motivi di lavoro, ha voluto “regalare” il suo gesto ai compaesani, che lo hanno ricambiato con decine di messaggi entusiastici sui social network. Nella sua impresa è stato supportato dal Comune di Trebisacce, dalla Pro Loco (per la comunicazione) e dalla Misericordia (per la logistica), oltre a varie associazioni culturali, di promozione sociale, di volontariato e di categoria, insieme ai sindaci dell`Alto Jonio. La data scelta, il 14 luglio, ha anche un significato simbolico: i trebisaccesi sognano di riprendersi l`ospedale come i francesi fecero con la Bastiglia nel 1789. (0020)
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