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Legambiente alla ricerca del "lago perduto"

Prosegue in Calabria il viaggio della Goletta dei Laghi, la campagna nazionale di Legambiente per il monitoraggio dello stato di salute dei bacini lacustri italiani, realizzata con il contributo de…

Pubblicato il: 15/07/2013 – 12:02
Legambiente alla ricerca del "lago perduto"

Prosegue in Calabria il viaggio della Goletta dei Laghi, la campagna nazionale di Legambiente per il monitoraggio dello stato di salute dei bacini lacustri italiani, realizzata con il contributo del Coou (Consorzio obbligatorio oli usati) e di Novamont.
Il “cigno azzurro” ha organizzato una escursione naturalistica ripercorrendo i sentieri che, tra le bellezze naturalistiche dell’Aspromonte, portavano al lago Costantino. L’iniziativa è stata organizzata con il supporto del Corpo forestale dello Stato e in collaborazione con il Parco nazionale dell`Aspromonte e con il gruppo di protezione civile “Associazione italiana Le Pantere Verdi – nucleo Saf” (Speleo alpino fluviale).
Il Lago Costantino, protagonista di una vicenda singolare e affascinante, era una perla d`acqua cristallina incastonata nel cuore dell’Aspromonte, precisamente nel territorio del Comune di San Luca, sul sentiero di Polsi. Era nato accidentalmente, in località Prache di Cucco, a circa 1.300 metri di quota, nei primi giorni del gennaio 1973 quando, dopo oltre una settimana di fitta pioggia, un`enorme frana (circa 16 milioni di metri cubi) si staccò da un costone in cima al monte Costantino, precipitando nella sottostante fiumara Bonamico. Si formò così una diga naturale e l`enorme quantità di acqua che riempì l`invaso diede vita a un lago bellissimo, destinato a diventare per 36 anni una delle più straordinarie attrattive dell’Aspromonte.
All`origine, il lago aveva una lunghezza di circa 2,4 km, con circa 5 km di perimetro e una profondità massima di circa 18 metri, con una capacità di 7.000.000 di metri cubi, ma già il 4 febbraio del 1973 una forte ondata di piena ne ridusse drasticamente la capacità e nel tempo i sedimenti portati dal fiume continuarono a ridurne inesorabilmente la profondità, fino a quando, nel gennaio 2008, il lago divenne quasi inesistente.
In questi decenni di vita il lago è stato meta privilegiata degli escursionisti e amanti del trekking, stimolati anche dalla presenza di numerosi sentieri, immersi in scenari naturali puri e incontaminati.

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