SERRA SAN BRUNO «Allusioni inaccettabili, sbagliano lei e i suoi suggeritori se credono di ottenere vantaggi politici o di carriere screditando Serra». All`indomani della decisione del ministro dell`Interno Angelino Alfano, che ha deciso di non disporre lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Consiglio comunale della città della Certosa, il sindaco Bruno Rosi replica con durezza alle dichiarazioni della parlamentare del Movimento 5 Stelle Dalila Nesci. Pur riservandosi di leggere gli atti, la Nesci aveva auspicato che in merito all`esito della vicenda di Serra San Bruno non avesse giocato un ruolo «il colore, il clima politico o la fretta» inducendo a decisioni contrarie all’imparzialità. «Ho appreso con grande stupore – afferma il sindaco Bruno Rosi – delle incredibili dichiarazioni della parlamentare Dalila Nesci che, ergendosi a giudice supremo e sacro possessore della verità rivelata, si è abbandonata a inaccettabili allusioni sul decreto a firma del Ministro dell’Interno Angelino Alfano dal quale è emerso senza ombra di dubbio che non esistono i presupposti per lo scioglimento del Consiglio comunale di Serra San Bruno per infiltrazioni mafiose». «Anziché mettersi nelle mani di qualche irresponsabile suggeritore – aggiunge Rosi – la Nesci avrebbe dovuto innanzitutto conoscere la cittadina della Certosa, dove la democrazia, la legalità e la libertà sono stati e saranno sempre considerati valori fondamentali». Rosi parla di «evanescenti discorsi politici» e di «frenetica aspettativa di uno scioglimento». Il primo cittadino di Serra si interroga, inoltre, sui motivi per i quali «una deputata del Vibonese agisca con modalità che, di fatto, provocano un serio danno d’immagine ad una cittadina che lei non conosce se non per effetto di ciò che le è stato artatamente raccontato e che vanta una tradizione democratica invidiata da tante altre realtà territoriali. Nell’interesse della comunità – conclude – ho dato mandato ai legali di verificare se esistano le condizioni giuridiche per tutelare nelle sedi dovute il buon nome di Serra e dei suoi cittadini».
x
x