COSENZA Riceveva i proventi delle estorsioni messe in atto dai suoi complici direttamente nella casa di cura in cui era ricoverato in regime di arresti ospedalieri, a causa di una forma di depressione, Mario Musacco, il reggente della cosca di `ndrangheta Perna-Cicero arrestato dalla squadra mobile di Cosenza con l`accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso. La polizia ha documentato, con le immagini riprese da un atelecamera nascosta, la consegna del denaro provento delle estorsioni a Mario Musacco da parte di uno degli affiliati alla cosca.
Le altre persone coinvolte nell`operazione – che oggi ha portato in carcere quattro persone ritenute appartenenti al clan Perna-Cicero – sono Caterina Palermo, di 55 anni, moglie di Francesco Perna, capo dell`omonima cosca della `ndrangheta e detenuto in regime di 41 bis, alla quale sono stati concessi gli arresti domiciliari; Armando Giannone (68) e Santo Cozza (55). Una quinta persona, data in un primo tempo per arrestata, si è resa invece irreperibile ed è ricercata dalla polizia.
Uno degli imprenditori sottoposti alle estorsioni ha collaborato con l`autorità giudiziaria, consentendo di fornire un riscontro diretto agli elementi d`accusa emersi dall`indagine. Le indagini si basano anche sulle dichiarazioni di un affiliato alla cosca che ha collaborato con la giustizia. Le estorsioni contestate agli arrestati venivano fatte a Cosenza e in alcuni centri limitrofi «attraverso una capillare pressione estorsiva – hanno riferito gli investigatori – ai danni di commercianti e imprenditori». (0050)
x
x