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«Così il Pd rilancia il decentramento»

«In Calabria si è perso il conto delle funzioni commissariate dallo Stato, anche se qualcuna comincia ad essere revocata». E` quanto afferma, in una dichiarazione, Giovanni Puccio, del Coordinament…

Pubblicato il: 17/07/2013 – 12:43
«Così il Pd rilancia il decentramento»

«In Calabria si è perso il conto delle funzioni commissariate dallo Stato, anche se qualcuna comincia ad essere revocata». E` quanto afferma, in una dichiarazione, Giovanni Puccio, del Coordinamento regionale del Pd.
«I fondi europei – prosegue Puccio – funzionano in una modalità che è più vicina alla vecchia Cassa del Mezzogiorno e gli enti locali in una situazione drammatica. La dura realtà di ogni giorno: l`economia sempre più impoverita, i servizi essenziali di cittadinanza non garantiti e l`illegalità è sempre più conseguenza di una crisi di sistema che impoverisce i calabresi. Da chi governa oggi non solo non vengono risposte, nemmeno proposte. Il Gruppo del Pd alla regione consapevole della drammaticità della situazione rielabora la sua esperienza di governo e dall`opposizione propone il profilo di una Calabria moderna che rilancia la politica riformista del decentramento dei poteri e delle funzioni per valorizzare la partecipazione democratica e il principio di responsabilità delle autonomie locali. Non è la riproposizione di ingegnerie istituzionali che ruotano attorno alla centralità dei poteri regionali vocati alla gestione e al controllo del potere amministrativo ma l`idea base della riforma regionalista che doveva governare e programmare il futuro».
«Una riforma – prosegue Puccio – tradita da una pratica centralistica che ne ha snaturato le funzioni, che ha costruito sprechi ed inefficienze senza dare risposta al problema della valorizzazione delle risorse calabresi. Il capogruppo Sandro Principe parla di una Regione più snella nei suoi apparati ma più forte ed autorevole che richiama anche i poteri statali e l`Europa ad essere più vicini alle domande di governo della Calabria e del mezzogiorno. Alla crisi di rappresentanza che è il segno della sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni, la politica deve essere in grado di scommettere sul cambiamento e la proposta del gruppo del Pd si muove in questa direzione. Non ci è dato sapere oggi quali saranno le reazioni delle forze democratiche. Se dovessimo stare a come vanno le cose in consiglio regionale non ci sarebbe da stare allegri. Tuttavia le proposte avanzate hanno il merito di muovere le acque, di stimolare una discussione e un confronto, fondamentalmente possono rappresentare una sollecitazione per quel riformismo dal basso che ha segnato la crescita democratica dell`Italia dal dopoguerra fino alla crisi che stiamo attraversando».
«Questa stessa crisi – conclude Puccio – ci incita a trovare la forza e la volontà in una situazione totalmente inedita, dei grandi momenti nei quali occorre mettere mano a profonde riforme nel segno della crescita democratica e dello sviluppo da garantire alle nuove generazioni».

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