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Una fusione di arte, cultura e musica: Tradizionandu Etnofest

Quando si vuole parlare con un linguaggio universale che arrivi dritto alle emozioni, non c’è passaporto e/o vaccinazione che tenga. Nessun fuso orario, né costi (esorbitanti) di biglietti o diffic…

Pubblicato il: 18/07/2013 – 15:36
Una fusione di arte, cultura e musica: Tradizionandu Etnofest

Quando si vuole parlare con un linguaggio universale che arrivi dritto alle emozioni, non c’è passaporto e/o vaccinazione che tenga. Nessun fuso orario, né costi (esorbitanti) di biglietti o difficoltà con la lingua o peggio ancora di ritardi e cancellazioni. L’unica operazione di cancellazione, se proprio vogliamo dirla tutta, è quella dei pensieri. Sgomberare la mente al giorno d’oggi sembra un’ impresa ardua visti i numerosi impegni che incalzano e una giornata di “sole” 24 ore spesso non basta, diktat valevole per qualunque tipo di impiego: dalla casalinga all’uomo in carriera che con valigia e portatile si barcamena in una giornata più fitta di appuntamenti che la foresta pluviale di vegetazione. Il movente è ancora la musica, quella popolare che ci (ri)porta alle nostre origini o a quelle sconosciute – ma affascinanti- degli altri mondi. Perché se è vero che la lingua è differente, le emozioni sono universali. E il Tradizionandu Etnofest di Cittanova (RC), arrivato alla seste edizione, questo lo sa bene, tant’è che nei prossimi 16, 17 e 18 agosto vedrà trasformare (ancora una volta) la suggestiva cornice di piazza S. Rocco in un teatro ricco di colori e suoni. La novità di quest’anno sta nella maturazione della manifestazione stessa che l’associazione Lato 2 ha inserito nel circuito dell’iniziativa “Calabria sonora”. Il programma prevede diversi nomi illustri da Eugenio Bennato (il 17 agosto) ai Modena City Ramblers, che chiuderanno la manifestazione con tanto di consegna delle chiavi simboliche del festival. Un festival che vede l’Africa e la Calabria a confronto a Cittanova con la contaminazione affascinante che spazia dall’afroblues all’African griot groove. Una contaminazione di diverse culture e sapori ricercati, quasi sensuali. Il 16 agosto, lo scenario della piazza che negli scorsi anni è sempre stata strabordante di persone, accoglierà Phaleg, un gruppo storico della musica popolare calabrese che incontrerà la ritmica senegalese di Baba Sissoko. Il 17 agosto, la scena verrà conquistata dagli Etnosound che aprirà la serata, per poi refluire nell’ultimo bagno di folla i cui i timonieri saranno Fabio Macagnino e The Jcs band.  
Questa però, non sarà una tre giorni di sola musica popolare ed etnica, l’associazione Lato2, come già anticipato, si occuperà di curare degli spazi inediti per questa edizione: seminari gratuiti, cucina tipica, escursioni, un concorso fotografico e un’esposizione di artigianato saranno messi a disposizione dei partecipanti. Il tutto in concomitanza con la Sagra della cucina Mediterranea (il 17 agosto) che avrà un programma parallelo denso di appuntamenti per il fruitore che vuole vivere il Tradizionandu Etnofest a 360°. La scenografia è stata affidata a Daniele Ligato, assai esperto in campo cinematografico: nulla verrà lasciato al caso, e l’odore delle nostre radici, e della nostra terra, sarà un elemento centrale.

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