LAMEZIA TERME Doveva essere una «giornata di riflessione e approfondimento sullo stato del partito», ma i “big” del Pd hanno preferito disertare l`appuntamento. Certo, l`incontro di oggi in un noto albergo di Lamezia Terme era centrato sulle aree urbane calabresi e – più che i rappresentanti politici istituzionali – prevedeva soprattutto gli interventi dei segretari di circolo della regione. Ma il vertice organizzato dal coordinatore Giovanni Puccio era stato annunciato come un momento buono per serrare le fila del partito in vista degli appuntamenti futuri. Su tutti, il congresso regionale, previsto per il prossimo autunno. Così non è stato, anzi. La fotografia di giornata rimanda piuttosto all`immagine di un Pd disunito e sfilacciato, al momento incapace di riunire sotto uno stesso tetto e con una prospettiva univoca i suoi “colonnelli”. Tra i presenti, spicca la presenza del commissario regionale e parlamentare Alfredo D`Attorre e quella dei colleghi Doris Lo Moro e Nico Stumpo, ma è praticamente assente il gruppo dei consiglieri regionali democrat, rappresentato dal solo Tonino Scalzo. Di sicuro non un segnale incoraggiante sullo stato di salute del Pd calabrese. Che – complice forse la calura estiva – si ritrova a fronteggiare una crisi identitaria ancora lungi dall`essere risolta. Chi prova a minimizzare l`importanza dell`appuntamento lametino è D`Attorre, negli ultimi tempi accusato di aver snobbato il suo ruolo di commissario a favore di quello di deputato. «È un sabato di luglio – prova a spiegare –, e poi questo è un incontro rivolto soprattutto ai cittadini e ai segretari di circolo». Per D`Attorre la “resa dei conti” interna dovrebbe avvenire in un secondo momento, precisamente il 2 agosto a Rende. Qui dovrebbero essere presenti tutti i consiglieri e i parlamentari del Pd, per fare – finalmente – «il punto programmatico» con un occhio particolare rivolto al rapporto tra Regione e governo. È dello stesso avviso Tonino Scalzo, che però, a differenza del commissario, ricorda come il vertice sia fissato per il 29 luglio: «In quella occasione metteremo al centro della nostra agenda politica il “problema Calabria”: sanità, ambiente, trasporto pubblico locale. Tutti parlando la stessa lingua». Ma il vicecapogruppo a Palazzo Campanella non nasconde la delusione per il flop lametino: «Mi aspettavo una partecipazione più compatta».
«Non sono affatto sopreso – dice un dirigente del partito –, figuriamoci: i big vogliono solo le passerelle, non l`approfondimento». Anche l`ex parlamentare Cesare Marini non è stupito della flebile risposta arrivata dai vertici del Pd: «Un partito che ha perso l`abitudine al confronto ha bisogno di tempo…». L`ex presidente della Provincia di Reggio Giuseppe Morabito, invece, prova ad archiviare la brutta figura con una battuta: «Queste assenze non sono un fatto significativo. Forse molti hanno preferito andare al mare». (0040)
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